Stanisław Lem – La Cyberiade

Cyberiade

“La Cyberiade” (Cyberiada, nell’originale polacco), è una raccolta di racconti che sfugge a ogni definizione. Fantascienza sì, ma in libera uscita dagli stilemi del genere. Lem trasporta il lettore in una dimensione insolita a metà strada fra la fiaba popolare, la satira politica, il mito in salsa picaresca e il divertissement comico puro e semplice. La componente favolistica è evidente nella scelta di ambientare la maggior parte delle vicende dei due “costruttori”, gli inventori itineranti Trurl e Klapacius, alle corti di sovrani planetari seguendo una struttura narrativa simile a quella descritta dall’antropologo russo Vladimir Propp.

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Sławomir Mrożek – L’elefante

Elefante

Occorre sfatare un mito. Le letture per l’estate possono essere intelligenti. E non necessariamente deve trattarsi di voluminosi tomi rimasti a lungo sul comodino in attesa delle sospirate vacanze.  Prendiamo, ad esempio, un autore ben noto al pubblico di Polonicult – Sławomir Mrożek – e una delle sue raccolte di racconti più celebri: “L’elefante” (Słon).

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Apologia di un classico: Mazepa, dramma di un amore.

Mazepa

Volendo scegliere tra i due nomi sopra citati, Słowacki è spesso stato messo in disparte, paragonato a Mickiewicz e, conseguentemente, sminuito. Interessante poi ricordare che già all’epoca in cui i due camminavano la stessa terra, i rapporti non erano dei migliori sia a livello personale – Słowacki trovò infamante come Mickiewicz ritrasse il suo patrigno dottor A. Bécu nella 4^ parte di Dziady – che a livello di poetica, come si evince in Kordian, modello antagonistico del Konrad/Gustaw mickiewicziano.

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Apologia di un classico. Ślub: dramma sull’esistenza in tre atti

Slub

Parlando di classici polacchi e pensando a Gombrowicz, il collegamento principale è senza ombra di dubbio Ferdydurke. Ma visto che con questa serie di articoli vogliamo togliere un po’ di polvere a libri che da troppo tempo sono finiti nelle retrovie delle nostre biblioteche, o peggio ancora, non ci sono proprio arrivati, colgo l’opportunità di raccontarvi di Ślub, testo che rimane sempre in disparte.

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Apologia di un classico: Zofia Nałkowska – Senza dimenticare nulla

Senza dimenticare nulla

Meglio precisarlo subito e senza il timore di sbilanciarsi in giudizi affrettati: siamo in presenza di un capolavoro. Tuttavia, ‘Senza dimenticare nulla’ (Medaliony, il titolo originale polacco) è un un’opera dura, a volte urticante, la cui lettura non può non suscitare reazioni, inclusa quella di chiudere il libro dopo poche pagine e accantonarlo. Un’azione troppo impulsiva che sarebbe però comprensibile alla luce delle immagini forti descritte all’inizio del testo.

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Apologia di un classico: Stanisław Lem – Solaris

Solaris

“Solaris è un capolavoro della fantascienza filosofica”, si legge sull’aletta interna dell’edizione italiana del testo di Stanisław Lem, edito da Sellerio editore. Ad una prima occhiata potrebbe risultare quasi ossimorico…
Se non siete dei fan del genere, dategli un’opportunità, ne vale la pena e non chiudete il libro dopo la prima pagina.

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Apologia di un classico: Bolesław Prus – La bambola

Prus

Considerato dal poeta e Nobel per la Letteratura Czesław Miłosz come «il migliore romanzo polacco di sempre», ‘La bambola’ sconta tuttavia due sfortune: un titolo obiettivamente infelice e l’inclusione fra le letture obbligatorie o semi-obbligatorie della scuola polacca. La scelta del titolo suggerisce ai lettori in cerca d’evasione un romanzetto piccante d’appendice (tradendone le attese), mentre la stessa errata supposizione può scoraggiare in partenza gli amanti dei classici.

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Zbigniew Herbert saggista, un inedito in italiano.

Zbigniew Herbert è stato uno dei più grandi poeti europei del Secondo Dopoguerra. Pur non ottenendo gli stessi riconoscimenti internazionali di Czesław Miłosz e Wisława Szymborska, Herbert gode oggi in Polonia di una reputazione paragonabile a quella dei due premi Nobel per la letteratura.

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Su ‘Il demone del moto’ di Stefan Grabiński

Il demone del moto

Il nome e l’opera di Stefan Grabiński non sono nuovi ai più affezionati lettori di PoloniCult che ricorderanno il bel ritratto dell’autore compiuto dal nostro Lorenzo Berardi a partire dalla raccolta “Il villaggio nero” uscita per Hypnos. L’occasione di riparlarne è senz’altro felice grazie allo sforzo di Mariagrazia Pelaia che ha curato e tradotto i racconti contenuti nella raccolta Il demone del moto. Racconti fantaferroviari uscita a luglio per i tipi di Stampa alternativa.

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Wisława Szymborska, si dà il caso che io sia qui

Wislawa Szymborska si dà il caso che io sia qui

Di Wisława Szymborska abbiamo già scritto in questa sede in diverse occasioni, ma è sempre un piacere tornare a farlo. A raccolte di versi, libri biografici e documentari sulla grande poetessa polacca si è aggiunta da poco anche una graphic novel tutta italiana. Wisława Szymborska, si dà il caso che io sia qui è un libro pubblicato quest’anno dai tipi di Edizioni BeccoGiallo, casa editrice padovana specializzata in ‘fumetti d’impegno civile’.

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