Julia Fiedorczuk – per una letteratura oltre l’antropocentrismo

Fiedorczuk

A tu per tu con Julia Fiedorczuk, autrice del romanzo-rivelazione Sotto il sole e teorica dell’eco-critica. – Intervista con Julia Fiedorczuk a cura di Salvatore Greco – Sotto il sole è un romanzo che sfugge alle nostre categorie, di quei libri che si finisce di leggere con una sensazione di…

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Radek Rak – le armi del fantastico per dare voce agli ultimi

Radek Rak

C’è un libro che negli ultimi mesi ha spiazzato i lettori polacchi. Arriva da un autore giovane, al suo terzo romanzo, e che con i suoi libri precedenti ha goduto dell’accoglienza entusiasta di una piccola nicchia di lettori e critici. Quest’ultimo romanzo invece, il cui titolo in italiano potrebbe suonare Canzone del cuor di serpente, è arrivato molto oltre. Ha attirato l’attenzione di critici e recensori, si è fatto amare dal pubblico e ha conquistato un posto tra i finalisti del premio Nike e un altro tra i finalisti del premio Gdynia, i due maggiori riconoscimenti letterari assegnati in Polonia.

Inatteso e in punta di piedi, Canzone del cuor di serpente è diventato forse il caso letterario per eccellenza degli ultimi due o tre anni. Lo ha fatto con una lingua letteraria assolutamente unica, ricca di elementi locali ma anche di una grande ambizione di universalità. E l’ha fatto con uno sguardo al mito e alle regioni del fantastico che fanno pensare inevitabilmente, in terra polacca, a Bruno Schulz.

E Radek Rak, autore di Canzone del cuor di serpente, non nasconde nessuna di queste cose, anzi. Ne abbiamo parlato con lui, per farci spiegare come nasce e dove può arrivare il suo sorprendente romanzo, ancora inedito in Italia dove è rappresentato da Nova Books Agency.

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Wojtek Miłoszewski – la forza della semplicità

Avrei dovuto incontrare Wojtek Miłoszewski in un caffè-libreria del mio quartiere, Mokotów. Un locale indipendente, dove i baristi ti salutano perché ne hanno voglia e non per policy aziendale, e dove la musica non è la solita playlist di jazz senz’anima, ma una scelta piuttosto curata di indie-rock e sonorità affini. Può piacere o non piacere, ma almeno non puzza di plastica. Purtroppo, però, i tempi sono quelli che sono, e da cittadini responsabili, ci siamo accordati per telefono.

Per chi non lo sapesse, Wojtek Miłoszewski è l’autore (a oggi) di quattro libri di grande successo in Polonia, che insieme hanno venduto quasi mezzo milione di copie. Attualmente sono tutti ancora inediti in Italia, dove i suoi diritti sono gestiti da Nova Books Agency.

Dei quattro romanzi di Wojtek Miłoszewski, uno è l’hard-boiled Kastor, ambientato a Cracovia nel 1990 e intriso di un cupo, ma efficacissimo, umorismo. Gli altri tre libri sono altrettanti capitoli di una political fiction dal ritmo molto intenso e che parte da un what if originale, ma al contempo abbastanza verosimile da fare dubitare che si tratti davvero di fiction: cosa succederebbe se la Russia invadesse la Polonia ai giorni d’oggi?

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Esorcizzare il passato per vivere il presente – A tu per tu con Jacek Dehnel

Dehnel

Jacek Dehnel è, senza mezzi termini, uno dei migliori scrittori polacchi viventi. Il suo primo romanzo, Lala, è uscito nel 2006 garantendo al suo autore un grande successo in patria e all’estero, considerate le numerose edizioni in lingue straniere. Compresa quella italiana, uscita nel 2009 per Salani nella traduzione di Raffaella Belletti e con il titolo di Sotto il segno dell’acero. Lo stile di Dehnel, maturato negli anni, si fonda su una ricchezza linguistica fuori dal comune e sulla capacità di trarre verità complesse e attuali da narrazioni apparentemente distanti dalla quotidianità.

Il suo ultimo romanzo, A z naszymi umarłymi (E con i nostri defunti, i diritti per l’Italia sono rappresentati da Nova Books Agency), uscito per Wydawnictwo Literackie nel 2019, compie proprio un esperimento estremo in questa direzione ponendo in modo originale e sconvolgente il tema del rapporto della Polonia con il proprio passato e l’idea che ha di sé stessa: il risveglio dei morti, in forma di zombie, in un cimitero fuori Cracovia.

Di questa scelta coraggiosa, e di tutto un modo di concepire la letteratura, abbiamo parlato direttamente con Jacek Dehnel che ci ha concesso questa ricca e interessante intervista.

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Bartosz Szczygielski, la nuova leva del noir polacco

Intervista con Bartosz Szczygielski, giovane leva del noir polacco e già autore di successo – di Salvatore Greco e Francesco Annicchiarico – (articolo in collaborazione con Nova Books Agency) Bartosz Szczygielski è stato l’autore debuttante più di successo del 2017. Forse perché il suo debutto lo preparava da tempo, tenuto…

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Joanna Fabicka: vi racconto Rutka, un libro per bambini di ogni età

Joanna Fabicka

Joanna Fabicka è una scrittrice che ama molto il suo lavoro, che quando parla di scrittura non fa trasparire la fatica ma la dedizione e soprattutto il piacere e il divertimento. Originaria di Łódź, un tempo città industriale e centro nevralgico dell’ebraismo polacco, oggi vive a Varsavia assieme al marito regista e a due figlie. Scrive narrativa per adulti e bambini, con un passato da poetessa e una formazione che viene dal cinema, di cui del resto la sua Łódź è capitale morale in Polonia.

Il suo libro più apprezzato, Rutka, è un romanzo destinato a giovani lettori, quelli che le categorie del marketing editoriale indicherebbero tra i 10 e i 12 anni. Ma il grande valore di Rutka sta proprio nel modo in cui parla a tutti, ponendo strati di consapevolezza uno sopra l’altro, e regalando a lettori diversi esperienze diverse. Una storia che parla di amicizia, di infanzia e complicità, ma anche delle pagine oscure di Łódź e dei destini tragici della comunità ebraica che l’ha abitata.

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Robert M. Wegner: vi racconto Meekhan

Robert M. Wegner

Robert Wegner è lo sconosciuto più famoso in Polonia. Sembra un paradosso, ma lo è solo fino a un certo punto. L’uomo che firma le copertine dei suoi libri, successo assoluto di pubblico nel comparto fantasy, con il nome di Robert M. Wegner, nella vita reale porta un altro nome e fa un lavoro normale mentre sforna i capitoli successivi della sua saga dedicata all’impero di Meekhan pubblicata in Polonia da Powergraph e i cui diritti per l’Italia sono rappresentati da Nova Books Agency.

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Anna Kańtoch – altri mondi, weird e genere oltre il genere

Kańtoch

Cinque volte vincitrice del Premio Zajdel, detentrice del premio Żuławski e insignita a livello europeo del premio Encouragement Award per la migliore giovane promessa dalla European Science Fiction Society. Se bastassero i premi a definire un autore, ad Anna Kańtoch andrebbe già bene così. Per fortuna dei lettori dietro questo generoso florilegio di riconoscimenti e statuette c’è un’autrice incredibilmente prolifica e molto ispirata, attiva su vari fronti e generi dal fantasy alla young-adult fiction, esplosa nel mondo della fantascienza con la sua saga Przedksiężycowi (I prelunari) pubblicata da Powergraph tra il 2009 e il 2013. Lo stile di Anna Kańtoch riflette la maturità di un’autrice che ha fiumi di pagine alle spalle e una curiosità mai sazia nel raccontare nuove storie e affrontare nuovi temi.

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Rafał Kosik — editore e autore della nuova fantascienza polacca

Kosik

La fantascienza in Polonia scoppia di salute. È un genere ricco, amato dai lettori, che vanta rappresentanti di altissimo livello apprezzati dal pubblico specializzato quanto da quello generalista. Anche agli occhi della critica poi, superano la distinzione salottiera che lo vorrebbe intrattenimento più che letteratura.

Buona parte del merito è certamente dei grandi maestri del passato come Stanisław Lem o Jacek Dukaj, ma passa anche per il talento e la lucidità degli scrittori della nuova onda della fantascienza polacca. Uno di loro è Rafał Kosik, autore eclettico e prolifico di romanzi distopici e anche di due serie di romanzi per giovani e giovanissimi lettori. Il suo ultimo romanzo, Różaniec (Il rosario, 2017), è un thriller futuristico di grande intensità narrativa e intessuto di domande che accompagnano il lettore durante la lettura e anche dopo. Domande che solo la fantascienza, portandole all’estremo, sa porre con efficacia e che riguardano i grandi temi del nostro tempo.

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Wit Szostak – tra Cracovia, l’Italia e le tracce del mito

Wit Szostak

Nel panorama letterario contemporaneo polacco la figura di Wit Szostak emerge per eleganza della sua prosa e profondità dei temi che affronta. Cracoviano impenitente e innamorato della sua città, Szostak è autore di dieci romanzi che vagano tra le infatuazioni mediterranee e quelle mitteleuropee e polacche alla ricerca di storie che vadano al cuore dei grandi quesiti della vita attraverso il filtro incessante dei grandi miti e archetipi culturali su cui si salda la cultura europea. In esclusiva per PoloniCult, ci ha raccontato il suo modo di intendere la letteratura, la filosofia, la musica e altre cose senza le quali la vita sarebbe meno interessante.

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