Le siepi – Maria Karpińska #1
Si può sapere che combini?
«Sopravvivo», ansimai. Traboccavo orgoglio per i risultati ottenuti, mescolato a una gioia semplice, infantile. A breve (troppo poco, purtroppo), la libertà che ingurgitavo avidamente mi avrebbe colmato i polmoni fino a farmi annegare. Ma prima che ciò succedesse, l’avrei inghiottita a bocca spalancata, di più, sempre di più.
In momenti come questi, che capitano alle persone di età compresa tra i 15 e i 25, distinguere le azioni segnate con un “molto bene” da quelle con “molto male” risulta praticamente impossibile. “Molto male” è sempre sfocato, come la vista di un miope dall’oculista, e appare come un “molto bene”; di seguito il “molto bene”, persino se chiaro e ben a fuoco ha sembianze sbiadite, tristi, repellenti. L’uomo è come un cavallo coi paraocchi, vede solo quel che ha davanti a sé, e se la visione l’aggrada, allora perde la testa. Nell’esempio descritto, quell’uomo, o quel cavallo, sono io e quel che vedevo davanti a me era una palma.