On Dikanda, or How to arrange the East

In Poland, interest in world music is quite alive, and has managed to foster a sizable array of oh-not-so-bad artists during the last twenty years: the Kroke group from Krakow, just to mention one example, is very successful in mixing Klezmer and Balkan flavours with a decent jazzy box of tricks. Varsovian singer Katarzyna Szczot, also known as Kayah, co-authored with Goran Bregović one of the bestselling albums in Poland (Polish: Kayah i Bregović, 1999; 700 thousand copies sold); later on, she has proven an excellent evangelist of the Ladin, Yiddish, Arabic, Hebrew, Macedonian, Roman, and Polish musical traditions (Transoriental Orchestra, 2013). The Dikanda ensemble was founded in Szczecin in 1997. Its reference “space” is still the East, this time in an even more comprehensive meaning, as a semi-mythical place that extends well beyond the purely geographic scope and acquires a historical as well as an anthropological connotation.

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Dikanda. Come arrangiare l’Oriente.

In Polonia l’interesse per la world music è piuttosto vivo, e ha prodotto negli ultimi vent’anni emergenze di un certo rilievo: celebre è, ad esempio, il gruppo cracoviano Kroke, il quale mescola efficacemente influenze di ascendenza orientale, klezmer e balcaniche ad un jazz di buona scuola. Di Varsavia è invece Katarzyna Szczot, in arte Kayah, già coautrice insieme a Goran Bregović di uno tra gli album di maggior successo di pubblico in Polonia (Kayah i Bregović, 1999; 700 mila copie vendute), e poi interprete di musiche della tradizione ladina, yiddish, araba, ebraica, macedone, romani e polacca in Transoriental Orchestra (2013).

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Enej – il vento ska e gipsy punk che soffia dai Mazury

Enej

Non molto tempo fa sulle nostre pagine avevamo dato spazio alla musica degli Hańba!, orchestrali dal gusto vintage travestiti da musicanti d’altri tempi e portatori di un suono non dissimile dalle evocazioni gipsy rese famose nel mondo da musicisti d’eccezione, come lo jugoslavo (lui stesso si definisce così) Goran Bregovic e gli ucraini Gogol Bordello. Lo stesso tipo di suggestioni, forse in modo più vivace e fedele al patrimonio folkloristico slavo, sta alla base del successo di un gruppo originario della Polonia nord-orientale, gli Enej.

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Hańba! Il suono di Cracovia tra folk e gipsy-punk artigianale

Hańba!

Ciò che comunemente si associa al folklore musicale slavo -se ha davvero senso una definizione così ampia- è il gipsy-punk in varie forme portato a fama internazionale da un interprete d’eccezione come Goran Bregovic o trasformato con efficacia rara a vedersi dagli ucraini Gogol Bordello. In questo turbinare di fisarmoniche, violini, trombe indemoniate che evocano un mondo di musicanti raminghi e spensierati la fanno da padrona per tutta una serie di motivi storici e culturali le culture slave meridionali, è già più faticoso associare quel caos gioioso e giostraio alle più rigorose atmosfere praghesi o varsaviane, tanto per fare un esempio. La Polonia sembra aver trovato un suo modo piuttosto felice di accogliere e sintetizzare nelle proprie corde questo immaginario musicale e lo fa attraverso i cracoviani Hańba!

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Nawrocki Folk Computer Band – anche Danzica è folk-blues

Nawrocki

La ricetta per un buon disco folk prevede una voce roca e graffiante, una chitarra e una buona dose di storie da raccontare. Quella per un pessimo album folk prevede comunque una voce roca e graffiante, comunque una chitarra e di solito un repertorio di storie stereotipate o già sentite. Il caso della Nawrocki Folk Computer Band si trova –furbescamente- in un terzo luogo. Andiamo con ordine.

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Zakopower: tra pop e sonorità “góralskie”

Zakopower

Alla scoperta degli Zakopower, sound moderno e orgoglio della tradizione di Zakopane     di Mara Giacalone   Che la musica sia uno dei primi elementi di trasmissione culturale è dato a sapersi, ma per mollte minoranze culturali essa ha da sempre rappresentato un elemento importante per la propria autoidentificazione,…

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Stare Dobre Małżeństwo l’anima folk della Polonia

Storia informale di un lungo amore bizzarramente coniugale Circa due anni fa, mentre mi trovavo in un villaggio della splendida regione dei laghi in Varmia-Masuria, mi è capitata una situazione curiosa: stavo schiacciando delle patate lesse per preparare i famosi kluski e involontariamente ho iniziato a fischiettare un motivetto che…

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