Su ‘Václav Havel – Un uomo al castello’

Havel

Havel na hrad, Havel al castello, era lo slogan scandito dai manifestanti nella Praga dell’89 e la scritta che campeggiava su manifesti affissi ai quattro angoli della capitale cecoslovacca. L’avevano chiamata la ‘Rivoluzione di Velluto’ ed era iniziata a una settimana esatta dalla caduta del Muro di Berlino. In una manciata di giorni questa pacifica, ma veemente protesta di piazza riuscì a rovesciare il regime comunista cecoslovacco aprendo la strada alle elezioni democratiche del giugno ’90. Un voto, quest’ultimo, che confermò il successo di Forum Civico, il movimento fondato dal drammaturgo e poeta Václav Havel, leader carismatico e intellettuale della protesta, divenuto presidente della Repubblica vox populi qualche mese prima. Un uomo che era salito al castello per restarci.

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Correre. La storia discreta e cecoslovacca di Emil Zatopek

Correre Zatopek

Quando si affronta un libro dedicato a una vicenda di sport, più spesso quando si tratta del preciso sottogenere delle biografie sportive, il timore è di approcciare libri nati sbagliati. Questo accade perché le vicende di sport a volte sono raccontate con i toni trionfalistici e patinati che il professionismo di oggi pare richiedere, a volte perché il sensazionalismo e la volontà di raccontare sconvolgenti retroscena offuscano il messaggio originale. Per fortuna non capita sempre, per fortuna non capita nemmeno a Correre di Jean Echenoz, scrittore francese che ha dedicato questo agevole libriccino di circa centocinquanta pagine pubblicato in Italia da Adelphi a uno dei più grandi podisti di tutti i tempi, il cecoslovacco (allora) Emil Zatopek.

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Ota Pavel, rompere il ghiaccio in Boemia

Ota Pavel

La cittadina boema di Buštěhrad si trova a una ventina di chilometri da Praga. Il turista qui arriva soltanto per caso. Ed è un peccato. Due o tremila anime in croce, le rovine di uno splendido castello rinascimentale in cima a una collinetta e la mole barocca dell’ex birreria imperiale sulle sponde di due laghetti artificiali creati ‘per il diletto dei cittadini’. Dal 2002 il visitatore di passaggio approdato nel borgo sulla strada per la capitale ceca può dedicare un’ora scarsa del proprio tempo a un piccolo museo ospitato in una casetta dalle tinte pastello. Una sola ampia stanza ma tirata a lucido e ricolma di memorabilia, fotografie, sbiaditi articoli di giornale, poster e aspirapolvere anteguerra. Il Muzeum Oty Pavla u rotta è dedicato alla vita e agli scritti del cittadino di gran lunga più celebre di Buštěhrad, Otto Popper, meglio noto come Ota Pavel.

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