The Dumplings – le giovani leve dell’elettropop.

Dumplings cover PoloniCult

Sotto il nome di The Dumplings suonano le note di due talentuosi teenagers di Zabrze. Un successo esploso in rete e sempre più riconosciuto.

di Salvatore Greco
 

Il mondo della musica elettronica, sebbene relativamente recente, è ormai talmente vasto da non potersi definire attraverso dei confini di genere precisi. Ma se i padri di quello che è un vero e proprio movimento sono noti, citiamo perlomeno David Bowie e i Kraftwerk, i figli e i nipoti vivono in una galassia nebulosa di esperienze musicali delle più varie. In Polonia si sta facendo notare con numeri notevolissimi un duo che viene dalla città di Zabrze, cresciuto attraverso il passaparola su facebook, e che ha prodotto da poco il suo primo -elegantissimo- album. Loro sono the Dumplings.

Come raccontano sulla loro pagina facebook, autentico e quasi monopolico strumento del loro enorme successo di pubblico, i Dumplings sono composti dalla diciottenne Justyna Święs (la voce) e dal diciannovenne Kuba Karaś che cura la parte musicale. Nati dal web con alcune prove indie-rock (rintracciabili dal loro account di soundcloud) hanno poi virato sull’elettronica dimostrando una dimestichezza con il genere che li ha portati a concorsi, collaborazioni e a una presenza sul web che è cresciuta enormemente nel tempo (la suddetta pagina facebook oggi conta più di 50.000 contatti) e ha permesso ai due di prendere i contatti con una major del calibro della Warner  per l’incisione del loro finora unico disco “No bad days“.

Già dal videoclip curatissimo con cui abbiamo aperto l’articolo è chiaro l’apporto anche finanziario oltreché artistico di una casa discografica così potente, ma la musica dei Dumplings per quanto sia un pop dall’ascolto semplice e diretto non sembra eterodiretta. Insomma, sonorità mainstream sì, ma senza svendite, un gusto originale e preciso ma capace di interagire con il pubblico.

Il disco si apre con un brano in polacco, la lingua madre dei due ragazzi e l’inglese si alternano nei cantati di Justyna, ed è già una possente dichiarazione di stile. I testi semplici sono più uno strumento per le evoluzioni vocali e musicali piuttosto che un reale messaggio, difficile sarebbe altrimenti trovare il percorso ermeneutico che porta a parlare di “morte di cioccolato”. Si prosegue poi con pezzi abbastanza affini come Everything is a circle e Technicolor Yawn scelto come singolo per il videoclip mostrato qui sopra.

Uno dei pezzi più riusciti sia per la base di suoni elettronici consistente ma mai dura, costante ma non ripetitiva, è Man Pregnant in cui per altro la voce di Justyna raggiunge una pulizia di intonazione notevole e che fa ricordare nelle sue ricercate dissonanze lo stile delle CocoRosie. Stile poi ripreso nell’altro singolo tratto dall’album, Betonowy las:

Nel resto dell’album si nota anche l’arricchimento di arrangiamento che, come in Mewy, non si limita alle pur efficaci basi elettroniche del giovane Kuba ma si affida a strumenti più tradizionali a partire dal basso, solido protagonista e base ritmica sulla quale le divagazioni elettropop possono compiersi in libertà dando la giusta cifra stilistica dei Dumplings.
Nel complesso, No bad days è un album interessante e ben costruito che vale la pena ascoltare anche se non si è stretti appassionati del genere elettronico, sia nelle sue forme più intellettuali sia in queste decisamente più pop.
Il disco è disponibile per l’ascolto sulle piattaforme Spotify e Deezer.

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