Viaggio nella scena pop indipendente polacca

pop indipendente
La scena pop indipendente, quella fatta da artisti bravi ma con pochi soldi e strumenti semplici, in Polonia ha molte voci interessanti. Scopriamo quali.

di Salvatore Greco

Nel mondo di chi scrive canzoni per passione e voglia di esprimersi, internet ha senza dubbio avuto il merito di aiutare a costruire e allargare i circuiti underground che sono tali non per snobismo o pretese esoteriche ma perché difficilmente c’è spazio per tutti nel mercato mainstream e senza questi circuiti tanti bravi musicisti farebbero i ragionieri. Partendo da internet e dalle voci plausibili sentite qua e là PoloniCult vi porta alla scoperta della scena pop indipendente polacca.

Cantautori, interpreti, gruppi e piccole orchestre, la scena pop indipendente in Polonia si esprime attraverso le forme più varie, ad accomunare tutte queste esperienze una grande cura della qualità unita a una certa rilassatezza e semplicità tipiche del pop di ogni latitudine e all’amore per i live prete-a-porter. Ma si fa meglio a parlare direttamente degli artisti piuttosto che a cercare di trarne una verità complessiva, quindi procediamo.

La voce più interessante in assoluto del pop indipendente polacco è quella di Michał Biela, cantautore varsaviano giovane, ma con una lunga storia alle spalle. Il suo primo disco da solista porta proprio il suo nome ed è una raccolta di canzoni voce e chitarra, semplici ma gradevolissime. Questo è il brano di apertura “One summer night”, ironicamente suonato durante un giorno di pioggia:


Tutto il disco è costruito su queste melodie morbide per chitarra su cui la voce di Biela si appoggia perfettamente, a volte accompagnato dalle voci femminili delle sue “coriste” Karolina Rec, Małgorzata Penkalla e Magdalena Gajdzica.

Lo stile piuttosto ‘consueto’ di Biela potrebbe stare benissimo sul palco di un localetto di Glasgow o di Berlino, in Polonia è un po’ più raro visto che la scena cantautorale è più classica e giostra sulla canzone impegnata, sulla poesia messa in musica o su un particolare tipo di canzone-cabaret quindi risulta, a suo modo, originale e ben coerente con l’anima europea della Varsavia contemporanea.

La cosa curiosa di Michal Biela è che il suo progetto solista si distanzia non poco dai gruppi con cui ha suonato in passato tra cui i Kristen, band dal sound altalenante in modo curioso tra il funky e il lo-fi nella quale Biela con la sua voce bassa e la sua inseparabile chitarra baritona riesce (riusciva) a creare sonorità molto interessanti:

Un altro nome molto interessante del panorama pop indipendente polacco è probabilmente già noto a chi segue la nostra pagina facebook visto che abbiamo suggerito il suo ascolto non più di qualche giorno fa, si tratta del giovane Adam Repucha, cantautore dai testi raffinati e malinconici che ricordano il migliore Elliott Smith e che suona la chitarra classica come Erlend Oye dei Kings of Konvenience, accordi semplici e arpeggi melodici che comunicano una sensazione di calore. Senza voler cadere in facili sentimentalismi, si può comunque dire che è il classico tipo di musica da ascoltare leggendo un buon libro vicino al camino.

Repucha non ha ancora prodotto un disco, probabilmente lo farà nel 2016 se troverà il modo e soprattutto la fiducia dei discografici, per ora con i circuiti indipendenti si diverte anche lui in live dalle location particolari:

Su un versante un po’ diverso invece troviamo gli Enchanted Hunters che definiscono il proprio stile come “dream-folk” e in effetti la loro musica si fonda su strumenti semplici (chitarra e violini pizzicati) con la voce alta e quasi stridula della cantante che nel complesso contribuisce a creare musica sognante e fiabesca. Hanno due album all’attivo e pure un singolo con videoclip, il delizioso Twin che meglio di molti altri descrive l’universo creativo di questo trio:

Naturalmente i riferimenti culturali e artistici più vicini non sono direttamente nella scena pop indipendente polacca ma più nel variegato mondo ambient acustico scandinavo, difficile non sentire un po’ di Bijork nella loro Snow:

Certamente non si esaurisce qui il vasto mondo del pop indipendente in Polonia, ci premeva qui darne un assaggio ai nostri lettori, per approfondire i temi e la scena musicale polacca continuate a seguire questa rubrica, ogni sabato su PoloniCult.

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