Ernest Wilimowski – il Pelè di Slesia che dopo la Polonia scelse il Reich

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Un po’ meno ombre politiche sullo sfondo e molto più spettacolo sul campo lo regala il match tra Brasile e Polonia, finito 6-5 e dominato da due grandi mattatori. Il Brasile del 1938 non è ancora il centro del calcio mondiale, ma ha dalla sua il talento puro di Leônidas, uno dei primi maestri della rovesciata. Autore di tre delle sei reti per la Seleçao, il diamante nero non è tuttavia il personaggio più in vista di quel pomeriggio, oscurato per un giorno da un ragazzotto allampanato dai capelli rossi e autore durante la stessa partita di ben quattro goal. È uno degli attaccanti più prolifici della storia del calcio polacco, ma con una macchia che lo ha privato della gloria dei campioni eterni, è il Pelè di Slesia che dopo la Polonia scelse il Reich, il suo nome è Ernest Wilimowski.

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La signora dello zoo di Varsavia: qual è il prezzo per i giusti?

La signora dello zoo di Varsavia PoloniCult

Forse non tutti sanno che le mura dello zoo di Varsavia conservano un’incredibile storia vera di amicizia ed eroismo, avvenuta durante la Seconda Guerra Mondiale. La signora dello zoo di Varsavia (The Zookeeper’s Wife, 2017), distribuito in Italia in dvd dall’8 marzo 2018, racconta proprio questa storia: quella dello zoologo Jan Żabisńki e di sua moglie Antonina, responsabili della gestione dello zoo nella capitale polacca, che tra il 1939 e il 1945 misero in salvo circa 300 ebrei nascondendoli all’interno della loro struttura. Gli Żabisńki ottennero il riconoscimento di Giusti tra le Nazioni nel 1965 per le loro azioni eroiche.

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L’incredibile storia di Wojtek, l’orso soldato

Wojtek

Wojtek era il nome di un orso, che servì fedelmente (a suo modo) la 22° Compagnia Trasporti del 2° Corpo d’Armata polacco dal 1942 al 1947. Con i suoi 250 kg di peso e quasi due metri di altezza la presenza di Wojtek nell’esercito non passava inosservata e lo distingueva dalle altre mascotte presenti al campo. All’epoca tra i soldati era molto comune avere dei piccoli animali domestici come mascotte con il principale scopo di tenere alto il morale tra i commilitoni e rallegrare, per quanto possibile, la loro esperienza in guerra. Si trattava di solito di cani, gatti, o al massimo caprette, ma un orso-soldato non si era mai visto prima di Wojtek.

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Miasto 44: l’atrocità del male.

Miasto 44

Il 2014 ha visto venire alla luce una tra le più imponenti produzioni polacche dell’ultimo decennio: Miasto 44 può vantare infatti un budget di ben 5,8 milioni di euro. Il giovane regista Jan Komasa (classe 1981) ha dovuto aspettare 8 anni per raccogliere i fondi necessari e riuscire a portare sul grande schermo il suo progetto. Oltre ad aver diretto il film, Komasa ne firma anche la sceneggiatura, rendendosi un autore a tutti gli effetti.

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