Daniil Charms, il ritratto di un artista incompreso

Charms PoloniCult

Vorrei dedicare questo articolo di ESTensioni a Daniil Charms, autore che ho riscoperto di recente in modo del tutto casuale. Parlo di riscoperta, perché avendo trascorso la mia infanzia in Russia, sono letteralmente cresciuta con le poesie di Charms, Maršak e Majakovskij, come immagino la maggior parte dei bambini russi. Ho un vivido ricordo di un libro illustrato che ho consumato a furia di letture e riletture, zeppo di sottolineature e orecchie, un libro appartenuto ancor prima a mia mamma e mia zia. Avevo, tra l’altro, completamente rimosso il titolo del libro in questione e ho indagato durante la stesura dell’articolo: il libro si chiamava era ‘‘Что это было?’’, una raccolta di poesie di Charms edita a Mosca nel 1967.

Continua a leggere

228 Condivisioni

Nessuno pensa da solo

Lev Vygotskij PoloniCult

Vygotskij ebbe assieme l’onore e l’onere di vivere pressoché interamente uno dei periodi più complessi della storia russa e mondiale. Nato nel 1896 in una cittadina delle propaggini bielorusse dell’impero zarista, si trasferì presto a Mosca per i suoi studi di giurisprudenza conclusi nel 1917, data dalla cui evidenza simbolica è impossibile sfuggire. Gli anni successivi lo videro scalare numerose posizioni negli ambienti che contavano della psicologia e della pedagogia approfittando anche di un mondo -quello della nuova Russia socialista- ancora in assestamento geopolitico e alla ricerca di una sua identità definita. Fino al 1934, anno della sua morte per tubercolosi, il mondo non era pressoché per nulla a conoscenza di quanto Vygotskij aveva teorizzato, studiato e dibattuto in 17 anni di intensa attività e non lo sarebbe stato ancora per diverso tempo, dal momento che la rete a maglie strette del realismo socialista promossa dal ministro stalinista Zdanov non avrebbe in nessun modo potuto comprendere la psicologia nella cornice del sapere proletario.

Continua a leggere

32 Condivisioni

Ljudmila Petruševskaja, una Russia grottesca tra realismo e folklore

Petrusevskaja

Mi sono imbattuta per la prima volta nel nome di Ljudmila Petruševskaja leggendo una piccola raccolta di racconti russi edita da E/O, Rose di Russia. Una collana ormai fuori catalogo che si proponeva di far conoscere le migliori scrittrici di un paese attraverso la presentazione di una loro selezioni di racconti. Senz’altro un’iniziativa piacevole con l’obiettivo di accendere la curiosità nel lettore italiano e, perché no, portarlo ad approfondire la lettura di alcune delle scrittrici presentate. Ed è con il racconto ‘’I nuovi Robinson’’, storia di una famiglia che decide di fuggire dalla società e isolarsi nei boschi, che ho scoperto il mondo letterario di Ljudmila Petruševkaja, autrice venerata in patria e sicuramente apprezzata all’estero, soprattutto nel mondo anglosassone, tale da essere definita ‘’la più grande autrice russa vivente’’ dal The Guardian. In Italia è stata pubblicata da Einaudi nel 2016 una sua raccolta di racconti dal titolo accattivante di C’era una volta una donna che cercò di uccidere la figlia della vicina. I racconti qui contenuti sono editi in Russia su Ogonёk, una delle riviste letterarie più longeve, nonché Novyj Mir e Literaturnaja Gazeta.

Continua a leggere

28 Condivisioni