Żyrardów – la città di una fabbrica, la fabbrica di una città

Zyrardow cover

Nelle stazioni della rete suburbana di Varsavia, si possono incontrare due tipi di treni. I primi sono rossi, piccoli, bene illuminati, pieni di pendolari e biciclette, e a volte anche di turisti con la valigia. Sono i treni della Szybka Kolej Miejska, la linea urbana veloce che collega le stazioni interne della capitale polacca a quelle dell’hinterland metropolitano. I locali li chiamano eskaemki, sonorizzando le consonanti della sigla, SKM appunto, e aggiungendo quel suffisso –ki (ka, al singolare) che sa un po’ di vezzeggiativo. Poi ci sono dei treni un po’ più vecchi, dipinti di un verde che un tempo deve essere stato brillante, spesso la luce dentro è scarsa, e li popolano perlopiù lavoratori stanchi o assonnati che arrivano a Varsavia da un po’ più lontano. Sono i treni delle ferrovie della Masovia, Koleje Mazowieckie, e nel gergo dei pendolari sono i kaemki.

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Tour ragionato per gli stadi polacchi

stadi polacchi narodowy

La Polonia calcistica, negli ultimi anni, è particolarmente apprezzata dagli sportivi per la bellezza dei suoi stadi. Complice l’organizzazione dei campionati continentali del 2012, primo grande evento legato al football imbastito da queste parti, il Governo – assieme ai Comuni –, approfittando anche in alcuni casi di fondi provenienti dall’Unione Europea, hanno deciso di ristrutturare se non addirittura di costruire da zero alcuni impianti (il primo esempio è il Pge Naradowy di Warszawa, l’attuale casa della nazionale). Il risultato è che la “moda” ha contagiato gran parte delle città del Paese, tanto che la Polonia è poi stata capace di ospitare anche in virtù della qualità dei suoi stadi i campionati Europei under 21 del 2017 e il torneo mondiale under 19 in corso di svolgimento. Non solo: nel 2020 Danzica, con la sua splendida Pge Arena, sarà il teatro della finale di Europa League. Durante i miei viaggi ho potuto visitare molti impianti e per questo ho deciso di segnalarne i dieci a mio avviso maggiormente significativi. Il numero dieci è un omaggio al Piast Gliwice, squadra dell’Alta Slesia che ha vinto recentemente il primo campionato nazionale della sua storia.

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Miscellanea da Podgórze

Cracovia ha una planimetria che mi piace particolarmente: se partiamo da Stare Miasto, andando sempre dritti giungiamo a Kazimierz e una volta attraversato il ponte ci ritroviamo a Podgórze. È un itinerario essenziale che ci permette però di visitare le parti principali della città, il suo cuore pulsante. Cracovia si compone essenzialmente di queste tre parti che ho appena citato e io sono particolarmente legata ai due quartieri che si specchiano nel fiume – Kazimierz e, appunto, Podgórze. Sono come due gemelle che si assomigliano e si differenziano allo stesso tempo, ognuna con la propria specificità. Kazimierz è la più vecchia e più saggia delle due, ha un carattere forte, ti sa addomesticare e voler bene; Podgórze assomiglia piuttosto alla piccola capricciosa di famiglia nonostante le sue origini risalgono a tantissimo tempo fa.

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