Anna Kańtoch – Buio – Benvenuti nel ricordo del non accaduto

 

I luoghi letterari più belli sono quelli che non esistono. Quelli che scrittori abili sono capaci di creare invitandoci a partecipare a un immaginario creato da mille spunti diversi e che diventa reale nello spazio delle pagine che leggiamo. Anna Kańtoch in questo ha pochi rivali tra i suoi colleghi, in Polonia e non solo. La lunga esperienza maturata nel microcosmo della letteratura fantastica, e in particolare nel filone new-weird, l’ha resa sensibile alla creazione di mondi e all’idea di raccontare storie che in questi mondi possano nascere, crescere, coinvolgere i lettori e lasciare una traccia. Creare mondi non significa necessariamente immaginare pianeti lontani o regni affollati di orchi e draghi. A volte basta tirare un po’ le maglie fitte del reale e scovare spazi nelle sue zone grigie. Dico “basta”, ma è più difficile di quanto sembri. Servono penne capaci e menti attente per farlo. Anna Kańtoch è tra queste, e Buio ne è la dimostrazione.

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