Sto lat, Krzysztof Zanussi!

Zanussi

Oggi PoloniCult celebra i 76 anni di Krzysztof Zanussi, voce storica del cinema polacco e da sempre molto legato all’Italia.

di Elettra Sofia Mauri

 

 

Zanussi è nato il 17 Giugno del 1939 a Varsavia, in un periodo che si preannuncerà estremamente difficile per la storia della Polonia che da lì a poco sarebbe entrata, suo malgrado, nel secondo conflitto mondiale.

Il cognome dall’inequivocabile suono italico lo deve a un lontano trisavolo originario del Friuli, emigrato per il suo lavoro di ingegnere in Polonia, dove poi decise di stabilirsi. Restando fedele alle proprie origini, Zanussi parla eccellentemente in italiano. Del resto, è nota la sua natura di poliglotta, oltre a italiano e polacco infatti, parla correntemente anche russo, inglese, tedesco e francese.

Il suo anno di nascita, lo portò a inserirsi nella cosiddetta “terza generazione” del cinema polacco. A differenza dei suoi colleghi più anziani, come Wajda ad esempio, non aveva vissuto in prima persona la guerra, che rimase sfondo ai ricordi d’infanzia. Al contrario, fece parte di quel gruppo di giovani artisti che dovevano confrontarsi con il peso del passato, ma soprattutto con l’incertezza di un futuro tutto da costruire, nel raccontare la loro Polonia.

ZanussiLa personalità eclettica di Zanussi è stata messa in evidenza dalla sua formazione miscellanea. Affascinato prima dalla possibilità della ricerca una verità pratica e concreta, intraprese gli studi di fisica a Varsavia, per poi passare a quelli di filosofia a Cracovia e infine alla scuola di cinema di Łódź. Queste esperienze non furono solo meramente parte di un percorso accademico, ma segnarono profondamente il pensiero e il cinema di Zanussi. Non è raro ritrovare tematiche dei campi di studio filosofico o scientifico nelle storie e nei personaggi dei suoi film.

In Italia Zanussi si fece conoscere con “Illuminazione” (1973) tra i primi lavori successivi al cortometraggio di diploma a Łódź, che fece discutere nei vari cineforum. Il successo più grande nel nostro paese arrivò invece con “Da un paese lontano” (1981), progetto ambizioso e dalla realizzazione difficoltosa e incerta, sul neo eletto Papa Giovanni Paolo II.

Negli anni, altre produzioni portarono ancora Zanussi in Italia: “Persona non grata” (2005), “Il sole nero”, fino alla più recente co-produzione italo-russa-polacca di “Obce Ciało” (2013).

Oltre al suo ruolo di regista, da anni è alla guida dello studio TOR, che si è occupato della produzione dei lavori di amici e colleghi celebri come Kieślowski. Recentemente è stata sostenuta un’interessante iniziativa, rendendo disponibili su YouTube (spesso sottotitolati in inglese) i più grandi capolavori della casa di produzione e di Zanussi.

Nel 2009 è uscita in Italia l’autobiografia del regista, dal provocatorio titolo “Tempo di morire”. Il libro purtroppo è ormai fuori stampa, ma con un po’ di fortuna è ancora reperibile in biblioteca o tra i fondi di magazzino di qualche libreria. Nonostante il tempo che passa, Zanussi rimane estremamente attivo nel campo cinematografico e culturale, continuando a interessarsi e occuparsi della formazione di giovani registi e sceneggiatori.

Instancabile curioso e narratore della vita, provocatore e sensibile osservatore, Zanussi continua a guardare (e raccontare) il mondo, da dietro la sua ormai iconica montatura di occhiali.

Zanussi

 

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