I media sportivi polacchi – la carta stampata

Media sportivi polacchi

Frasi che fanno capire il mondo legato all’informazione sportiva in Polonia, un mercato con molti attori ma che non raggiunge il livello di fanatismo e spionaggio che invece risiede in altri paesi. Non a caso, nelle edicole di tutto il territorio polacco, si può trovare solamente un quotidiano a riguardo, Przegląd Sportowy: il resto dell’offerta è composto da siti internet, alcuni dei quali piuttosto importanti; da (pochi) settimanali dedicati a una singola disciplina e dalla tv, libera e a pagamento (Canal+).

Lo spazio riservato alle singole discipline, invece, dipende dai periodi ed è piuttosto vario. In Polonia, naturalmente, il calcio è lo sport più seguito ma lo żużel (speedway), il salto con gli sci, l’atletica leggera e la pallavolo detengono una fetta considerevole della narrazione arrivando poi a essere il tema di giornata quando sono in programma avvenimenti importanti. Nell’edizione di lunedì 27 gennaio, per fare un esempio, la scomparsa di Kobe Bryant non ha avuto lo spazio principale nella copertina di Przegląd Sportowy in quanto Kamil Stoch, due volte medaglia d’oro olimpica nel salto con gli sci, ha vinto lo stesso giorno la gara di Coppa del Mondo della specialità a Zakopane.

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Bartosz Zmarzlik, l’eroe timido dello speedway

Zmarzlik cover

L’anno sportivo polacco si apre con l’attesissima premiazione di Przegląd Sportowy, in calendario a Varsavia. Nella circostanza si assegna il titolo di miglior atleta della stagione precedente, stabilito dai lettori del quotidiano tramite sondaggio. A portare a casa l’oscar per quanto riguarda il 2019 è stato Bartosz Zmarzlik, classe 1995, campione mondiale in carica di speedway: si tratta del secondo interprete della disciplina a conquistare il riconoscimento vent’anni dopo Tomasz Gollob, miglior sportivo nel 1999 e suo mentore. Va detto: era altamente probabile che a vincere il trofeo, giunto all’85esima edizione, fosse lui. Ma a sorprendere è stato il margine con cui si è aggiudicato il premio, cioè con ben 23.000 preferenze in più rispetto a una divinità come Robert Lewandowski, bomber del Bayern Monaco e della nazionale, giunto per la terza volta nella sua carriera in seconda posizione. A completare il podio Paweł Fajdek, atleta in grado l’anno scorso di vincere il quarto titolo iridato nel lancio del martello. Zmarzlik, timido e riservato, sembrava in imbarazzo dopo aver ricevuto il premio, tanto che pareva volersi scusare con Lewy per un atto di lesa maestà. Un’immagine che più di tante altre ha riassunto il centauro, caratterialmente distante anni luce dal comportarsi come una star, sebbene se lo possa permettere vista la popolarità di cui gode e l’importanza dello sport che pratica (in Polonia lo żużel è secondo solo al calcio).

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A ritmo di Polska – Un intervallo vivace (estratto)

A ritmo di Polska

Pubblichiamo oggi in esclusiva, su concessione di Alba Edizioni, il capitolo Un intervallo vivace tratto da A ritmo di Polska, libro di Alberto Bertolotto dedicato alla nazionale polacca ai mondiali di Spagna del 1982. In questo capitolo, Bertolotto ci racconta la sfida – che vale uno spareggio – tra Polonia e Italia. O, meglio, ci racconta i retroscena dell’intervallo di quella partita, cruciale in molti sensi, di passaggio verso il terzo posto mondiale della nazionale biancorossa.

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Pani Anita. La signora del martello.

Anita Włodarczyk PoloniCult

Il 2020 sarà l’anno dei Giochi Olimpici di Tokyo. Alla manifestazione, che avrà inizio il 24 luglio, mancano poco più di 200 giorni. Naturalmente i media – polacchi e non solo – se ne occuperanno in maniera approfondita a partire dalla prossima primavera. Noi di PoloniCult giochiamo d’anticipo, anche perché la missione a cinque cerchi è già iniziata per tutte le nazioni che vi prenderanno parte e, naturalmente, per gli atleti, che sognano una medaglia che rimarrà per sempre nei loro ricordi.

Anita Włodarczyk, di medaglie olimpiche, ne ha già conquistate due ed entrambe sono del metallo più prezioso, dato che ha vinto i Giochi sia nel 2012 a Londra sia nel 2016 a Rio De Janeiro. La martellista, classe 1985, sarà una delle stelle della nazionale e in Giappone metterà nel mirino il terzo titolo: in caso di successo, andrebbe a raggiungere al secondo posto degli atleti biancorossi più medaglista di sempre Irena Szewińska, la più grande sportiva nazionale di ogni tempo, oro nella 4×100 proprio a Tokyo nel 1964, nei 200 a Città del Messico nel 1968 e nei 400 a Montreal nel 1976.

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La Polonia verso Euro2020

La nazionale polacca di calcio, per la quarta volta di fila, disputerà i campionati europei nel 2020. Il fatto che i biało-czerwoni partecipino ininterrottamente alla manifestazione da 12 anni è di per sé un grande risultato, considerato che nelle otto rassegne precedenti – cioè dal 1960 al 2004 – non vi avevano mai preso parte: un fatto decisamente curioso, considerato soprattutto i successi a livello mondiale della nazionale dal 1972 al 1986. Far parte in maniera costante dell’élite europea è già un motivo per essere soddisfatti eppure i polacchi non sono del tutto soddisfatti. Perché alleggia un certo pessimismo? Perché, tra appassionati e addetti ai lavori, si pensa che la miglior generazione di giocatori da molti anni a questa parte, nel 2020, non possa comportarsi alla grande ai campionati europei? E quali saranno le reali prospettive della squadra?

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La Polonia ai mondiali di atletica di Doha 2019

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L’attesa è stata tanta, tantissima. Perché questo sport rappresenta da sempre un buon bottino di medaglie per il paese ai Giochi Olimpici e ad altre manifestazioni. Ma non solo: la nazionale arriva all’evento forte del successo – il primo nella storia – ai campionati Europei a squadre e con molti suoi atleti al top della forma. Tvp Sport seguirà l’evento in maniera massiccia e, oltre ai suoi quattro inviati, si avvarrà di una nuova collaboratrice, nientemeno che Anita Włodarczyk, pluricampionessa iridata, che ha scelto di rinunciare alla rassegna per operarsi al ginocchio e dedicarsi alla preparazione dei Giochi Olimpici di Tokyo dell’anno prossimo. Insomma, in poche parole, è arrivato il momento dei campionati mondiali di atletica leggera, iniziati venerdì 27 settembre e che si concluderanno mercoledì 6 ottobre a Doha, in Qatar. Si gareggia per la prima volta in diciassette edizioni in autunno, aspetto che ha portato a modificare la preparazione estiva dei partecipanti. All’appuntamento, la Polonia arriva con grandi ambizioni. Sono 44 gli atleti che compongono la squadra: più qualità, che quantità, come si conviene a un paese che ha una storia, una tradizione e una cultura a riguardo di notevole spessore.

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Le squadre polacche nella storia della Champions League

Squadre polacche in Champions League

Liverpool, Real Madrid, Barcellona, Juventus, Manchester City: le favorite sono le solite. La storia, oramai, si ripete. E anche nel gruppo di 32 squadre che forma la Champions League non ci sono novità. Al via della fase a gironi della massima competizione europea per club, che scatta oggi martedì 17 settembre con la prima partita, manca una squadra polacca. Il Piast Gliwice, campione nazionale, è stato eliminato già al primo turno preliminare. L’ultima apparizione a tinte biancorosse risale al 2016, anno in cui si qualificò tra le 32 che compongono gli otto gruppi il Legia Warszawa. Ma prima del team della capitale, va detto, ci fu il vuoto, tanto che bisogna “retrocedere” sino alla stagione 1996-1997 per vedere un team (il Widzew Łódź) nella fase iniziale del torneo. Inutile addentrarsi, ora, nelle cause di questo fenomeno negativo, che ha portato peraltro – secondo l’opinione del giornalista Krzysztof Stanowski – a sviluppare in Polonia un nuovo tipo di tifo, legato a sostenere anche i club stranieri più importanti (una passione, questa, tale da superare in molti casi l’amore per un team polacco). Meglio dare spazio agli anni d’oro delle squadre biancorosse nella Coppa dei Campioni, ricordando inoltre il bilancio complessivo nella competizione.

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