Il Raków Częstochowa torna in Ekstraklasa dopo 21 anni di assenza e in seguito a una doppia promozione. Merito di una proprietà giovane e illuminata e di un progetto chiaro.
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di Alberto Bertolotto
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A un piccolo club che taglia un grande traguardo vengono sempre associate parole come “favola” o “miracolo”. Sono definizioni forti, usate soprattutto per incuriosire il lettore e per portarlo ad approfondire la materia. A volte, bisogna essere onesti, la scelta è appropriata; altre volte lo è meno. Può infatti capitare che il successo sia figlio di una strategia e di una visione aziendale ben precisa, portata avanti con un piano pluriennale. È il caso del Raków Częstochowa, società della città della Madonna nera, neopromossa in Ekstraklasa dopo 21 anni di assenza. I rossoblù sono tornati nel massimo campionato grazie a una programmazione scientifica, che li ha portati prima a vincere la Druga Liga (nel 2017) e poi a condurre dall’inizio di questa stagione la Pierwsza Liga dall’inizio, centrando il grande salto con quattro turni di anticipo rispetto alla fine del torneo. Non solo: hanno sfiorato anche la finale della Puchar Polski, venendo eliminati solo dal Lechia Gdańsk, fresco vincitore del trofeo e attualmente in lotta per il titolo nazionale con il Legia Warszawa. Dietro a un piano di lavoro estremamente razionale non poteva che esserci un… informatico. A sostenere e guidare il Raków c’è Michał Świerczewski, proprietario di X-kom, una delle aziende leader in Polonia per quanto riguarda la vendita di computer e dispositivi elettronici. Si tratta di uno degli imprenditori più giovani (classe 1978) e ricchi di Polonia: assieme a due compagni di università fondò la società nel 2002, quando aveva 24 anni e frequentava ancora le aule della facoltà di informatica. Dopo tre lustri è a capo di un impero in virtù del quale, dal 2015, ha assunto la proprietà del Raków Częstochowa dopo esserne diventato nel 2011 il suo sponsor principale. «Il calcio non è diverso dagli altri settori: contano le idee e il duro lavoro. Con una gestione corretta e le persone giusto tutto può essere previsto» – ha affermato a Przegląd Sportowy Świerczewski, che ha come prossimi obiettivi la stabilizzazione in Ekstraklasa e la modernizzazione del proprio stadio.
LEADER. La storia degli ultimi anni della società rossoblù è strettamente collegata a X-kom, la cui nascita e affermazione viene raccontata in maniera molto dettagliata da parte di Tomasz Czoik di Gazeta Wyborcza. Świerczewski, assieme a due colleghi di università, nota le potenzialità di un mercato: quello relativo alla vendita di computer e apparecchiature informatiche. Siamo nei primi anni 2000 e il pc sta per entrare stabilmente nelle case di ogni polacco: «Al tempo – racconta lo stesso proprietario del Raków – i genitori lo acquistavano come strumento per i propri figli: sia per studiare sia per giocare». X-kom acquista un punto vendita su Ulica Wolności a Częstochowa: la professionalità e i prezzi ragionevoli, unito anche al fatto che al tempo i computer diventano obsoleti in maniera abbastanza veloce – comportando un nuovo acquisto da parte degli utenti – decretano l’ottima partenza della società, che nel 2005 decolla. Lo fa grazie alle vendite on-line: all’inizio si registra un filo di scetticismo, poi la scelta dà ragione a X-com, che nel 2007 approda anche su Allegro.pl. Nel 2008 un altro boom, legato alla vendita dei computer portatili e agli smartphone: la società apre così ben 24 punti vendita lungo in tutta la Polonia, da Białystok a Poznań, passando per Rzeszów e Łódź; i dipendenti passano dai tre del 2003 ai duecentodieci del 2012. E ora, grazie anche all’ampliamento dell’offerta, che comprende anche lettori di e-book, console come Playstation e telecamere, X-com impiega ora più di 1000 dipendenti ed è alla costante ricerca di nuovi professionisti per ampliare i suoi servizi e crescere ulteriormente. La prossima sfida – dichiara Świerczewski – è penetrare i mercati esteri.
NUOVA REALTÀ. L’imprenditore illuminato è da sempre un tifoso del Raków Częstochowa. In un’intervista a Przegląd Sportowy, rilasciata poco tempo fa, ha dichiarato che nel 1998 – l’anno della retrocessione in Pierwsza Liga – avrebbe voluto riportare un giorno il suo club in Ekstraklasa. Due decenni dopo ha realizzato il suo sogno sportivo. L’ha fatto al termine di un percorso nato nel 2015, momento in cui è coinciso sia con il passaggio di X-com da sponsor a proprietario del club sia con l’idea di affidare la panchina del team a Marek Papszun, classe 1974, allora trainer semi-sconosciuto. Al tempo infatti era reduce da esperienze in quarta serie, specialmente con il Legionova Legionowo. «Era l’ottobre del 2015 quando andai a vedere una partita della sua squadra, lo Swit Nowy Dwor Mazowiecki» ha raccontato Świerczewski. «Perse 3-0. Il giorno dopo della sconfitta parlai con lui per controllare se le mie sensazioni relative all’andamento della gara e alla condotta del team erano identiche alle sue: non si perse in elucubrazioni, raccontò il tutto in maniera oggettiva». Un aspetto che colpì l’imprenditore, che decise di osservare da vicino Papszun dopo essersi confrontato con un ex giocatore del Raków e con due procuratori. «Tutti e tre – ha rilevato – non lo avevano definito come un grande allenatore. Ne parlavano però positivamente, lo definivano come un personaggio interessante». Il tecnico privo di un particolare pedigree incontra più volte l’imprenditore di Częstochowa e trovano un accordo ad aprile 2016: la firma arriva dopo una sconfitta per 8-1 dei rossoblù al cospetto del GKS Tychy. Ha inizio così uno dei più interessanti sodalizi dell’attuale panorama calcistico polacco. I due intendono il calcio alla stessa maniera. E Papszun condivide l’idea del suo “capo” di scendere in campo con tre difensori: «Io non ho giocato a calcio – ha affermato Świerczewski – ma è importante che ci siano più giocatori possibili in mezzo al campo e solo tre uomini nella linea arretrata: ho una mente analitica, mi sembra una soluzione logica. Inoltre voglio che la mia squadra giochi un calcio divertente, è fondamentale per rendere felici i tifosi». Nasce così il 3-4-3 del Raków, ormai diventato marchio di fabbrica del club. La scalata comincia con la promozione in Pierwsza Liga al primo tentativo. Dopo un anno di assestamento nella categoria, l’exploit, con la squadra che domina il campionato dall’inizio a suon di gol (più di 50) e nessuna sconfitta di fronte al proprio pubblico. Un vero e proprio dominio, un potere amplificato anche dall’incredibile cammino nella Puchar Polski.
IL FUTURO. Papszun sarà un punto fermo anche in Ekstraklasa. Si parlerà del suo futuro solo dopo la stagione 2019-2020. Sotto questo profilo Świerczewski è stato perentorio. Per quanto concerne la squadra, saranno fatto delle valutazioni approfondite: nessuno vuole fare la fine dello Zagłębie Sosnowiec, che dopo aver confermato gran parte dei calciatori capace di guadagnare nel 2018 il massimo campionato è stato costretto a rivoluzionare il gruppo nel mercato invernale. Il team infatti si trovava (e nonostante tutto si trova tuttora) all’ultimo posto. «Siamo consapevoli dei limiti di alcuni elementi – ha detto il proprietario –. Al contempo sappiamo che i nostri migliori giocatori non vogliono andarsene. Le ultime giornate di campionato saranno fondamentali per definire le nostre strategie». Il Raków ha elaborato un sistema di scouting raffinato e ha definito il mercato della ricerca: il primo è la Polonia, il secondo la Repubblica Ceca e la Slovacchia, quindi Ucraina e Serbia vista l’abolizione del limite degli stranieri. Non è escluso in un futuro il Sudamerica. Ma prima di approdare in nuovi mondi la proprietà vuole definire la questione legata al nuovo stadio: attualmente l’impianto in cui giocano i rossoblù è obsoleto e non adatto alle regole imposte dall’Ekstraklasa. Nel primo periodo di campionato la squadra si trasferirà a Sosnowiec. Dopodiché si lavorerà per ampliare la capienza a 5000 posti e il modello da seguire sarà l’impianto di Nieciecza. È solo uno dei tanti progetti del Raków e di Świerczewski, imprenditore che rilevò il club quando non aveva neppure trenta dipendenti: ora ne ha ben cinquanta. È una delle cifre dello sviluppo del sodalizio, che per festeggiare il centenario – che cadrà nel 2021 – intende conquistare «il più grande risultato della storia del club, vale a dire un posto tra le prime sette in Ekstraklasa oppure la vittoria della Puchar Polski» – ha affermato il capo di X-kom. Perché il calcio, per lui, è certamente business ma allo stesso tempo è passione. «E la vita senza passioni – ha chiosato – è povera».