Intervista video a Piotr Paziński, giovane scrittore varsaviano, autore de La Pensione
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di Salvatore Greco
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Un giorno di novembre del 2012, mentre ero a Varsavia, sono entrato in libreria spinto dal prosaico bisogno di ripararmi da un temporale. Curiosando tra i libri esposti, senza essere davvero in cerca di qualcosa, mi sono imbattuto in un libriccino che mi ispirava molto e l’ho comprato. L’autore era un certo Piotr Paziński, varsaviano di famiglia ebraica, studioso di Joyce e caporedattore di una rivista di argomenti ebraici. E quelle cose si capivano bene nel libro, scritto in un turbinio di pensieri fitti degno dei flussi di coscienza dell’Ulisse e intriso di immagini sfocate ma riconoscibilissime del mondo degli ebrei polacchi della Polonia tra le due guerre. Un libro breve, sincero, intenso, con una missione precisa e l’altrettanto precisa convinzione di non poterla assolvere.
Quel libro si chiamava Pensjonat, nel frattempo il coraggio di Mimesis Edizioni lo ha fatto diventare La Pensione e i nostri lettori lo sanno bene visto che ne abbiamo parlato di recente. Inoltre, Paziński in persona è venuto in Italia a presentarlo, in occasione di Più Libri Più Liberi lo scorso dicembre, e noi di PoloniCult ne abbiamo approfittato per intervistarlo.
Abbiamo chiesto a Piotr Paziński quali sono i concetti che associa di più a La Pensione, a cosa pensasse quando l’ha iniziato e quando l’ha finito, chi e cosa l’ha ispirato e cosa si sentisse di dire ai suoi lettori italiani. Il risultato è nel video che trovate qui sotto, perché se c’è una cosa che accompagna degnamente un bel libro è poterne parlare con il suo autore come vecchi amici che condividono un segreto speciale.