Peter Brook: insieme a Grotowski

“Grotowski è unico. Perché?
Perché nessun altro al mondo, nessuno dopo Stanislavskij, di mia conoscenza, ha esplorato la natura della recitazione, il fenomeno che la costituisce, il suo significato, la scienza dei suoi processi, sia psichici che fisici o emozionali, così profondamente e pienamente come Grotowski”.

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Di snobismi letterari e isterismi nazionali. Su Miłosz.

È l’estate del 1931 e tre giovanissimi studenti universitari polacchi (che insieme non hanno più di sessant’anni), zaini in spalla, partono per un viaggio alla scoperta del “continente”. Fra i tre ce n’è uno che sembra incredibilmente giovane e porta in giro con dolorosa consapevolezza le proprie guance rotonde, da bambino. Sarà proprio lui, parecchi anni dopo, a ricordare come ogni automobile vista per le strade di quelle terre sconosciute fosse oggetto di continuo stupore:

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T.Love, attraverso trent’anni di rock polacco

La ricca fucina della musica polacca degli anni ’80, passata perlopiù dalla meravigliosa stagione di Jarocin, non ha prodotto solo i potenti e oscuri frutti della cold-wave ma anche band in grado di rappresentare diversamente quella stagione, in maniera più semplice anche se altrettanto sincera, e di evolversi con il proprio pubblico e la scena musicale. Uno di questi oggi è un gruppo quasi di culto, conosciuti da tutte le generazioni, i T.Love.

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Un tratto innocente e polacco

Ci siamo lasciati alle spalle il giorno della memoria da poco tempo eppure, come sempre, la sensazione di aver vissuto una giornata incompleta persiste, si fa pressante e urgente. Per tutto il mese di gennaio le proposte affollano gli scaffali delle librerie, e sopravvissuti e reduci sfidano, con i loro racconti, i cuori e i portafogli dei lettori. Ma quest’anno una pubblicazione pregevolissima della casa editrice per l’infanzia Orecchio acerbo ha offerto un modo nuovo per leggere la Shoah – una via che passa attraverso le immagini piuttosto che le parole.

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Nie lubię poniedziałku

Nie lubię poniedziałku (Non mi piace il lunedì) scritto e diretto da Tadeusz Chmeliewski può essere annoverato di diritto fra i grandi classici del cinema polacco. Una commedia divertente, solare, mai volgare e dai tempi comici perfetti scanditi dalla memorabile colonna sonora di Jerzy Matuskiewicz. Un film che mette di buonumore sin dagli splendidi titoli d’apertura[…]

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Il mestiere di vivere secondo Mrożek

“Sono nato il 29 giugno 1930. La mia nascita è uno di quei fatti ai quali devo soltanto credere, perché per quanto mi riguarda non posso minimamente ricordarmene. Se ci fosse una vita dopo la morte o qualcosa di simile, probabilmente non potrei ricordarmi nemmeno di quel momento. Dunque sui due fatti fondamentali del nostro essere -o non essere- in fondo non possiamo avere nessuna certezza”

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Bokka, l’estro artistico dietro lo specchio

Quando pensiamo a un gruppo “misterioso” la mente va facilmente ai Daft Punk, i geniali artisti francesi che hanno raggiunto qualsiasi angolo del mercato discografico senza mai mostrare i propri volti. Lo stesso fanno i polacchi (?) Bokka, ma in questo caso non solo nessuno li ha mai visti in faccia, ma nessuno ha proprio idea di chi siano

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Le presidenziali in Polonia ai tempi di facebook

Il parlamento italiano ha eletto il Presidente della Repubblica da pochi giorni catalizzando l’attenzione dei media e dei cittadini in modo notevole. Anche in Polonia presto ci sarà un nuovo Presidente della Repubblica, ma le presidenziali in Polonia hanno un peso molto diverso non tanto per i poteri -relativamente simili- quanto per il fatto che si tratta di un’elezione diretta. Cosa vuol dire eleggere il Presidente della Repubblica per la Polonia di oggi?

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La Polonia protagonista al Trieste Film Festival

Nella città più orientale d’Italia si tiene da 26 anni un festival cinematografico scevro da red carpet, abiti da sera e party glamour, un festival cinematografico dove i protagonisti sono i film, cosa non sempre scontata. Si tratta del Trieste Film Festival, la kermesse dedicata all’Europa centro-orientale più importante d’Italia e sicuramente tra le principali d’Europa. La Polonia, pur non avendo nessun lungometraggio in concorso, è stata quest’anno la grande protagonista del Festival.

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PoloniCultori. Intervista a Leonardo Masi.

Leonardo Masi è arrivato nella capitale polacca sedici anni fa e da cinque ci vive e lavora. Oggi è docente presso l’Università Wyszynski, traduttore di autori e poeti polacchi oltre che chitarrista classico con diversi concerti fra la Toscana e Varsavia e anche un disco all’attivo. Il suo amore per la Polonia e per la letteratura polacca «non è stato una folgorazione, ma è nato e si è sviluppato col tempo»

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