PoloniCult. Un blog italiano di cultura polacca.
PoloniCult, da più di quattro anni ormai, è una presenza tenace e attenta nel raccontare gli stimoli culturali che offre la Polonia di oggi, come quella di ieri. Diamo voce ai libri polacchi tradotti in italiano e suggeriamo quelli che dovrebbero; presentiamo i film polacchi distribuiti in Italia e quelli che potrebbero; raccontiamo artisti la cui musica merita di uscire dai club e dalle piazze delle sole città polacche. Non da ultimo, raccontiamo storie di Polonia vera, di quella che vive la modernità con le sue contraddizioni, che si riconosce in riti e personaggi di ogni sorta. Parliamo con scrittori, registi, poeti, musicisti; ci guardiamo attorno in quella terra varia che è l’Europa centro-orientale. Lo facciamo con passione e professionalità perché è in questi valori che ci riconosciamo e con i quali ci riconosce chi ha lavorato con noi.
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Sefer, un romanzo di Ewa Lipska.
Ewa Lipska è una delle voci più note e originali della letteratura polacca contemporanea. Un’autrice che i lettori di PoloniCult conoscono già nelle sue vesti di grande poetessa, di recente tradotta in italiano da Marina Ciccarini per i tipi di Armando editore. Non ingannino le apparenze. Pur essendo uno smilzo libretto di 140 pagine, Sefer segna l’inizio di un nuovo percorso nella fertile carriera della scrittrice e pubblicista nata a Cracovia nel ’45 e residente fra la Vistola e le sponde viennesi del Danubio.
Popiełuszko: la libertà vive in noi.
Le travagliate vicende della Polonia durante il periodo socialista e le sue aspre battaglie per la libertà fecero emergere figure carismatiche e incisive, un nome su tutti, quello del leader di Solidarność Lech Wałęsa (ritratto sullo schermo lo scorso anno nell’ultimo lavoro del maestro Andrzej Wajda, a lui dedicato).
Tra attivisti, operai e gente comune, rimase inciso nella storia anche il nome di Jerzy Popiełuszko, rimasto purtroppo (troppo spesso) sconosciuto e dimenticato, soprattutto tra i più giovani.
‘La Toccata in do maggiore’ di Antoni Libera
La penna di Antoni Libera è già nota ai lettori di PoloniCult di più vecchia data e oggi lo scrittore varsaviano, autore di romanzi nonché famoso traduttore e interprete di Beckett, torna ad avere ospitalità nella Polonia a scaffale con un nuovo romanzo uscito in Polonia nel 2013 e proposto in italiano da Sellerio nello scorso mese di marzo: La Toccata in do maggiore.
Hegemone, eclettico post-metal a Poznań.
Se parlare degli Tsima ci aveva permesso di dribblare con garbo il problema di definire i confini del post-rock, oggi con gli Hegemone e il loro interessantissimo Luminosity (2014) difficilmente si può esulare dal dare la giusta ampiezza al genere con cui proprio il bassista e voce degli Hegemone, Marcin Szpot, definisce la loro musica: post-metal.
Stanisław Lem – Il castello alto.
Le memorie autobiografiche sono un genere letterario nel quale molti grandi scrittori del XX secolo si sono cimentati, in alcuni casi regalando ai posteri autentici capolavori. […] Nel medesimo filone si inserisce alla perfezione ‘Il castello alto’ breve ma denso libro autobiografico di un altro famoso scrittore polacco, Stanisław Lem.
Trzeba zabić tę miłość: sull’amore distruttivo.
Trzeba zabić tę miłość (Bisogna uccidere questo amore, 1972) è uno tra i film cult che segnarono maggiormente il prolifico periodo della “prima scuola polacca”. Non a caso infatti, Janusz Morgensten dopo gli studi alla scuola di cinema di Łódź, collaborò spesso con Andrzej Wajda, fino ad arrivare scuotere le coscienze del pubblico dell’epoca con il suo Trzeba zabić tę miłość.
Capretto Scemetto tra libro e fumetto.
Scrivendo sulla Polonia spesso proviamo a rispondere in maniera il più possibile completa ed esauriente a domande come: cosa leggono i polacchi, quali film guardano e quali producono, qual è la musica che potremmo ascoltare se accendessimo una radio mentre ci troviamo a Varsavia ma se è vero che la personalità di un individuo ed il carattere di un popolo si creano partendo dagli stimoli ricevuti durante l’infanzia dovremmo forse porci delle domande anche a proposito dell’infanzia, cosa ascoltano i bambini e soprattutto cosa leggono o se sono ancora troppo piccoli che cosa viene letto loro.
Pustki, pop di qualità dai sobborghi di Varsavia.
Nelle migliori mitopoiesi del rock tutto nasce da un garage, una cantina, un tugurio qualsiasi dove un gruppo di ragazzi inizia a fare musica. E in un magazzino del genere nei dintorni di Klembów, oscuro agglomerato urbano di poco fuori dal perimetro dell’hinterland varsaviano, nel 1999 iniziava la sua avventura uno dei gruppi pop/alternative-rock più interessante della scena polacca contemporanea, i Pustki.
Żużel: lo sport che fa girare la testa ai polacchi
Alla scoperta del fenomeno żużel, lo sport che in Polonia è più popolare del calcio. di Lorenzo Berardi. Sabato 18 aprile il candidato alle elezioni presidenziali polacche – e presidente uscente – Bronisław Komorowski ha passato la serata allo Stadion Narodowy di Varsavia. Dal palco riservato alle autorità l’inquilino del…
Kogel-Mogel
Kogel-Mogel è un film del 1988 del regista Roman Załuski, artista formatosi a Łodź, anche lui diplomato della locale scuola di cinema, la PWSFTviT, istituto che ormai dovrebbe essere familiare ai nostri lettori; alla stessa scuola si è formata anche Grażyna Błęka-Kolska, l’attrice che interpreta Kasia Solska. Si tratta di una commedia che in Polonia è divenuta ben presto un film culto e che ha pure avuto un seguito, diretto dallo stesso regista: Galimatias, czyli Kogel- Mogel II (1989).