Enej – il vento ska e gipsy punk che soffia dai Mazury

Enej

Non molto tempo fa sulle nostre pagine avevamo dato spazio alla musica degli Hańba!, orchestrali dal gusto vintage travestiti da musicanti d’altri tempi e portatori di un suono non dissimile dalle evocazioni gipsy rese famose nel mondo da musicisti d’eccezione, come lo jugoslavo (lui stesso si definisce così) Goran Bregovic e gli ucraini Gogol Bordello. Lo stesso tipo di suggestioni, forse in modo più vivace e fedele al patrimonio folkloristico slavo, sta alla base del successo di un gruppo originario della Polonia nord-orientale, gli Enej.

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Lutownica – la via soft e polacca al noise-rock

Lutownica

Parlare di via “soft” al noise-rock potrebbe sembrare una contraddizione piuttosto vivida, anche i meno avvezzi a un genere difficile come il noise faranno fatica a immaginare l’approccio soft a una categoria musicale che costruisce con cura maniacale distorsioni scordate e suoni scomposti con un fine armonicamente disarmonico. Il noise più noto (ndr, una delle band principali del genere è quella dei catanesi Uzeda) si nutre inoltre di tendenze sperimentali e avanguardistiche unite a un gusto per l’improvvisazione meticolosa che lo rende un genere estremamente complesso e non facile a un primo approccio da ascoltatori più tradizionali. L’ascolto di Tribute to 4 and 10 dei Lutownica può essere un buon viatico per non odiare il noise prima di averlo conosciuto.

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Tides from nebula – cartoline post-rock da Varsavia

Tides from Nebula

Il post-rock progressivo non è nuovo ai lettori della rubrica musicale di PoloniCult. Passando dagli Tsima ai Trupa Trupa abbiamo già raccontato un retroterra, quello polacco, molto fertile rispetto alle sonorità del post-rock, per quanto sempre piuttosto rivisitato e rielaborato attraverso altre lenti stilistiche.

I Tides from Nebula, quattro giovani musicisti provenienti da Varsavia, invece rappresentano una corrente più fedele ai canoni e il loro album Safehaven, uscito nel 2016 per Mystic/SPV e disponibile su bandcamp, è un disco molto piacevole, interessante e innovativo per quanto decisamente classico

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Hańba! Il suono di Cracovia tra folk e gipsy-punk artigianale

Hańba!

Ciò che comunemente si associa al folklore musicale slavo -se ha davvero senso una definizione così ampia- è il gipsy-punk in varie forme portato a fama internazionale da un interprete d’eccezione come Goran Bregovic o trasformato con efficacia rara a vedersi dagli ucraini Gogol Bordello. In questo turbinare di fisarmoniche, violini, trombe indemoniate che evocano un mondo di musicanti raminghi e spensierati la fanno da padrona per tutta una serie di motivi storici e culturali le culture slave meridionali, è già più faticoso associare quel caos gioioso e giostraio alle più rigorose atmosfere praghesi o varsaviane, tanto per fare un esempio. La Polonia sembra aver trovato un suo modo piuttosto felice di accogliere e sintetizzare nelle proprie corde questo immaginario musicale e lo fa attraverso i cracoviani Hańba!

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Brain’s All Gone – quando il Punk si fa colorato e femminile

Brain's all gone

Nonostante l’ondata punk – inglese e americana –  si sgolasse con  “punk will never die”, il futuro non è stato dei più rosei e anche se qualcosa è sopravvissuto e ci ritroviamo 40enni che credono ancora di essere adolescenti, bisogna ammettere che da una buona quindicina d’anni a questa parte, la scena musicale è cambiata. Probabilmente nelle varie scene underground, qualcosa si muove, ma a livello internazionale, c’è mancanza di nomi. Ecco perché fa strano scoprire gruppi come le Brain’s all Gone…  in Polonia, per di più.

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Nawrocki Folk Computer Band – anche Danzica è folk-blues

Nawrocki

La ricetta per un buon disco folk prevede una voce roca e graffiante, una chitarra e una buona dose di storie da raccontare. Quella per un pessimo album folk prevede comunque una voce roca e graffiante, comunque una chitarra e di solito un repertorio di storie stereotipate o già sentite. Il caso della Nawrocki Folk Computer Band si trova –furbescamente- in un terzo luogo. Andiamo con ordine.

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Niechęć – l’avanguardia jazz che guarda al prog-rock.

Niechec

Arrivati al loro secondo album –Niechęć anch’esso- i cinque musicisti varsaviani sono ormai icona di un avant-jazz apprezzato oltre i suoi naturali confini.   di Salvatore Greco     Sulle pagine di PoloniCult avevamo dato spazio in passato alla scena avant-jazz, ma l’esperienza di ascolto di Niechęć è decisamente su…

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Trupa Trupa: nubi post-rock nel cielo di Danzica

Trupa Trupa

Il nome un po’ buffo e al contempo macabro che li rappresenta racconta solo fino a un certo punto la musica dei Trupa Trupa. Come accadeva per i Nagrobki, già noti ai lettori di PoloniCult, anche qui siamo di fronte a un ammiccamento al mondo funerario (“trup” in polacco vuol dire cadavere) che poco ha a che fare con giovanilismi dark o improbabili evocazioni al mondo del metal “classico”. Headache, prima e a oggi unica prova discografica dei Trupa Trupa, è un album molto maturo e raffinato, come le origini stesse della band raccontano.

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Wild books – echi alt-rock da una Varsavia “on the road”

Wild books

La vulgata che vuole Varsavia più allineata ai mood occidentali rispetto al resto del Paese spesso è arruffata e figlia di pensieri poco ragionati, ma è pur vero che il panorama musicale indipendente di Vava mostra più di quelli di altre città esempi di band dal respiro globalizzato come i Wild Books, band nata sulla Vistola varsaviana che non sfigurerebbe a San Francisco.

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Nagrobki – dal Baltico un omaggio all’onda fredda

Nagrobki

I Nagrobki in questo sembravano aver perso in partenza. Con un nome che in polacco significa “lapidi” stavo per bollare questi due ragazzotti del “Trójmiasto” (l’area urbana che comprende Danzica, Gdynia e Sopot) come un gruppo dark un po’ adolescenziale degno della peggiore stagione dei tardi ’90. Nulla di più sbagliato. Maciej Salamon e Adam Witkowski, vi devo delle scuse.

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