Basta un muro a proteggerci dalle invasioni? A questa domanda, apparentemente urgente e cruciale quanto nessun’altra, l’unica risposta possibile è che essa è mal posta; e decostruirne rigorosamente i meccanismi e le ideologie che vi si inscrivono, denunciandone tanto la drammaticità della storia che la produce quanto la perdita di senso che ne consegue.
Perché muro? Perché proteggerci? Perché invasioni? La scelta delle parole non è casuale, ma allude a una visione del mondo che, nel momento in cui si pone come narrazione egemone, esclude da sé ogni possibilità non solo di critica, ma di dialettica in senso lato. Nel momento presente interrogarsi sui presupposti di quella narrazione è dovere di coscienza civile, e non è senza significato che Zygmunt Bauman, il filosofo e sociologo polacco scomparso appena un mese fa, vi consacri il penultimo dei suoi scritti: Strangers at Our Door, Cambridge, Polity, 2016.
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