Riguardo gli illustratori polacchi per l’infanzia e altre cose
di Chiara CondòCi siamo lasciati alle spalle il giorno della memoria da poco tempo eppure, come sempre, la sensazione di aver vissuto una giornata incompleta persiste, si fa pressante e urgente. Per tutto il mese di gennaio le proposte affollano gli scaffali delle librerie, e sopravvissuti e reduci sfidano, con i loro racconti, i cuori e i portafogli dei lettori. Ma quest’anno una pubblicazione pregevolissima della casa editrice per l’infanzia Orecchio acerbo ha offerto un modo nuovo per leggere la Shoah – una via che passa attraverso le immagini piuttosto che le parole.
Pubblicato contemporaneamente in Italia, Corea e Francia, a cui si sono aggiunti poi Canada, Germania e Stati Uniti, “L’ultimo viaggio” è un albo pregevolissimo, che racconta l’epilogo dell’orfanotrofio del ghetto di Varsavia. È dedicato infatti a Janusz Korczak e ai suoi bambini il volume illustrato da Maurizio Quarello, e scritto dalla tunisina Iréne Cohen-Janca. Colpisce l’estrema maturità del tratto (squisitamente e integralmente a matita), che riproduce con precisione ogni ruga di Korczak, ogni sguardo ferito. Soffermatevi sui volti degli orfani: non sono mai gratuitamente impauriti, come manichini o comparse in una ricostruzione storica. In ognuno di essi c’è un’espressione diversa, e non manca chi rivolge gli occhi oltre la pagina, verso chi legge e guarda.
Questo non è, tuttavia, l’unico albo che la casa editrice ha destinato al tema: tra le punte di diamante del suo catalogo compare un testo singolare, dedicato a una delle figure più struggenti della letteratura polacca.
“Bruno: il bambino che imparò a volare” è una biografia fantastica (nel senso più infantile del termine) di Bruno Schulz, scritta dalla scrittrice siciliana Nadia Terranova e illustrata da Ofra Amit, giovanissima artista israeliana. Il Bruno della copertina è un bambino con la testa grossa, sproporzionata, con lo sguardo cristallizzato verso l’alto – verso un padre che noi possiamo solo intuire, come succede ne “Le botteghe color cannella”. Il tratto della Amit è fatto di colori caldi e soffusi, che ben richiamano l’atmosfera dei racconti di Schulz. Commuovono e divertono le trasformazioni del padre: un giorno un innocuo rapace, un altro un piccolo ragno, poi “un fiero pompiere di rosso vestito, fermo nel centro del salotto”.
“Il pompiere era il ragno, era l’uccello colorato. Era stato anche un libro segreto, uno scarafaggio chiazzato, uno scampolo di stoffa ricamata, un fiore assolato. Però rimaneva sempre Jacob, il padre di Bruno”
Orecchio acerbo è anche la casa editrice di un corposo volume di filastrocche, frutto di una collaborazione a più mani tra giovani artisti polacchi. “Tutti per Tutti. Poesie per bambini di Julian Tuwim” è stato pubblicato nel 2010 grazie al sostegno del Book Institute the © POLAND Translation Program, e vede la partecipazione di numerosi illustratori polacchi; nell’ordine: Gosia Gurowska, Monika Hanulak, Marta Ignerska, Agnieszka Kucharska-Zajkowska, Ania Niemierko, Gosia Urbanska e Justyna Wroblewska. La traduzione, compito estremamente difficile vista la natura ritmica delle filastrocche, è stata affidata a Marco Vanchetti. Le poesie di Tuwim fanno parte della memoria storica della Polonia, ed è estremamente interessante notare l’interpretazione moderna, quasi pop, del disegno.
Textures sfavillanti, spigoli futuristi, pagine fitte di disegni dal tratto inconsueto per i canoni dell’illustrazione per l’infanzia si accostano a poesie che Tuwim compose nei primi anni venti del novecento. Seguendo un ritmo sempre più frenetico e in salita, le filastrocche si fanno sempre più onomatopeiche e i colori violenti; ma non mancano i momenti di sosta. In un campo di grano due venti contrari fanno ondeggiare le spighe, e tutto diventa un mare d’oro.
“Due venti. Un vento, soffiava in campo aperto, l’altro giocava dentro l’orto: zittozitto, lievelieve, frusciava tra le foglie, le blandiva, e s’assopiva…Un vento, uno sventato! Faceva capitomboli, capriole, saltellava, soffiava e poi planava. Girava in alto a mulinello, cappottava e sul più bello giù nell’orto addormentato, dove zittito e delicato, frusciava tra le foglie, le blandiva l’altro vento…
Sfarfallò fior di ciliegio in nevicata, scrollò l’orto con la sua risata, fece combutta col fratello. Ora per il campo va con quello, insieme rincorrono gli uccellini, volano, s’infilan nei mulini, ne imbroglia le pale tontolone, sinistra destra fischi e uno strattone. Sbuffano forte, screanzati, quanto pare loro e piace.
E nell’orto è una gran pace…”
L’illustratrice Zosia Dzierżawska è stata invece pubblicata recentemente da un’altra pregevole casa editrice per l’infanzia, Topipittori. Varsaviana di nascita ma italiana d’adozione, la Dzierżawska pubblica parallelamente in Italia, Polonia e Gran Bretagna. Vanta numerose collaborazioni e partecipazioni a riviste e concorsi, ma è solo a gennaio che esce il suo primo volume italiano. “A testa in giù” è la storia della sua famiglia, e degli anni che hanno preceduto la sua nascita – giorni e mesi trascorsi in un appartamento al secondo piano di un condominio di Varsavia, guardando affermarsi da un lato Solidarność, e dall’altro la legge marziale.
Con grande dolcezza e profondità la Dzierżawska racconta la sua infanzia polacca durante gli anni ottanta, e tutto quel che ne è comportato. Il taglio è essenziale e innocente, e il disegno è un riflesso di queste caratteristiche. Basico, a volte quasi infantile, in un bianco e nero che non appiattisce il risultato, ma al contrario lo fa risaltare. Così come le vicende storiche riempiono l’opera senza mai intaccare l’equilibrio tra necessità del racconto e sensibilità dei lettori.
Ben diverso è invece l’approccio di Joanna Concejo, interamente pubblicata in Italia da Topipittori (a eccezione di “Fumo”, uscito per LOGOS edizioni). Per quanto il nome possa trarre in inganno, l’illustratrice è nata a Słupsk, per poi diplomarsi all’Accademia di Belle Arti di Poznań. Attualmente ha in attivo diversi albi illustrati, eccezionali per qualità e interpretazione: I Cigni Selvatici, Il Signor Nessuno, C’era una volta una bambina, L’Angelo delle Scarpe e Una Stella nel Buio. Lo stile del suo disegno è complesso ed estremamente raffinato, con citazioni a un oriente astratto e sognante. Nei colori, anche quelli più chiari e caldi, persiste una nota scura e profonda, quasi come la vena di malinconia e irrimediabilità dei suoi testi. Negli albi della Concejo le atmosfere non hanno confini, ma sono rarefatte e sfumate a seconda di dove sia necessario che si soffermi l’attenzione: le pozze d’acqua sono arabeschi dorati, la stoffa di un divano un giardino incantato, e nell’interno di un cappotto può nascondersi una porzione di cielo. Il mondo della Concejo è fatto di piccoli momenti quotidiani, resi brillanti dal modo in cui sono espressi. Il lirismo del suo disegno è intenso e le sue interpretazioni sempre originali e calzanti, anche attraverso il sapiente utilizzo di collage.
Con molta probabilità Joanna Concejo resta tra le migliori illustratrici contemporanee e la sua ultima opera, “C’era una volta una bambina”, riconferma non solo la sua bravura, ma anche una chiara attitudine alla visione e all’innocenza – tendenza che, forse, potremmo cautamente estendere a tutti gli illustratori polacchi fino ad adesso incontrati.
Bibliografia:
Julian Tuwim, “Tutti per tutti”, traduzione di Marco Vanchetti, pp.136, Orecchio Acerbo, €23,50, 2012
Nadia Terranova, Ofra Amit, “Bruno. Il bambino che imparò a volare”, pp.40, Orecchio Acerbo, €16, 2012
Iréne Cohen-Janca, Maurizio Quarello, “L’ultimo viaggio. Il dottor Korczak e i suoi bambini”, traduzione di Paolo Cesari, pp.64, Orecchio Acerbo, €16,90, 2015
Zosia Dzierżawska, “A testa in giù”, pp. 158, Topipittori, €16, 2015
Joanna Concejo, Il signor Nessuno, pp.56, Topipittori, €18, 2008
Joanna Concejo, Giovanna Zoboli, “L’angelo delle scarpe”, pp.80, Topipittori, €20, 2009
Joanna Concejo, Hans Christian Andersen, “I cigni selvatici”, pp.56, Topipittori, €20, 2011
Joanna Concejo, Antón Fortes, “Fumo”, pp.40, LOGOS, €20, 2011
Joanna Concejo, Lucia Tomiati, “Una stella nel buio”, pp.64, Topipittori, €16, 2012
Joanna Concejo, Giovanna Zoboli, “C’era una volta una bambina”, pp.64, Topipittori, €20, 2014