Il caso costellazione – arriva in Italia il thriller polacco

Il caso costellazione PoloniCult cover

Dopo un successo incredibile in patria e anche all’estero, arriva anche in Italia Il caso costellazione di Zygmunt Miłoszewski

di Salvatore Greco

Parte tutto da un omicidio, quello di un uomo quasi musilianamente inutile, ucciso in una notte qualsiasi alla fine di una giornata di terapia di gruppo all’interno di alcuni locali che appartengono a una Chiesa del centro di Varsavia. Chiamato a scoprire la storia, e la Storia, che sta dietro all’omicidio, è un procuratore non ancora quarantenne, umano troppo umano, avvolto e travolto da una vita di ostinata e fastidiosa normalità, frustrato dal mancato riconoscimento del suo lavoro, amareggiato da un matrimonio che langue ma caparbio nel sentire e trovare un senso superiore alle cose nella sua quotidianità di marito, padre e uomo di giustizia. Uniti a una penna abilissima nel dosare la suspense, questi elementi sono in grado di fare de Il caso costellazione un giallo di sicuro successo. E del resto così è già successo in Polonia, dove è uscito dieci anni fa, e nei paesi anglofoni dove la traduzione di Antonia Lloyd-Jones e il coraggio dell’editore londinese Bitter Lemon lo hanno lanciato nel 2010. L’Italia ha aspettato il 2017 e l’intervento di Rizzoli per poter conoscere il procuratore Teodor Szacki e la vena moderna e ispirata di Zygmunt Miłoszewski, uno che –lo dicevamo tempo fa– non avrebbe nulla da invidiare a Stieg Larsson o agli altri grandi del giallo nord europeo, se solo non fosse polacco.

Al centro de Il caso costellazione c’è appunto Teodor Szacki, procuratore trentasettenne di Varsavia, città alla quale è legato da ondivaghi sentimenti di amore e odio dove vive con moglie e figlia. Quando facciamo la conoscenza di Szacki sembra che poche cose vadano nel verso giusto nella sua vita, legato a una donna per la quale l’attrazione Il caso costellazionescema pian piano in favore della noia e stanco del suo lavoro di procuratore, un ruolo a metà tra la burocrazia e la strada, in un limbo di mancato riconoscimento sia economico che sociale. È un personaggio quasi picaresco, normale e fallibile, anni luce dagli investigatori impeccabili del giallo classico: Szacki tentenna, suda, vomita, ha paura, si sbaglia, perde le staffe, quando si trova a flirtare con una donna non ha per nulla il piglio da Humphrey Bogart ma gli atteggiamenti goffi di un adolescente alle prime armi. Il caso che si trova tra le mani, il caso costellazione per l’appunto, sembra dall’inizio sia a lui che al lettore una storia talmente intricata da non poterne immaginare un finale diverso dall’archiviazione come nulla di fatto: un uomo quasi totalmente anonimo, titolare di una grossa tipografia, viene ucciso mentre si trova assieme a tre perfetti sconosciuti in una sorta di ritiro dal mondo per affrontare una terapia di gruppo. L’analista che guida il tutto è Cezary Rudzki, riconosciuto luminare e alfiere del metodo terapico delle “costellazioni”, complesso e discusso apparato clinico teorizzato dallo psicologo tedesco Bert Hellinger. Portati a interpretare in spazi precisi i familiari del paziente, gli altri partecipanti alla terapia di gruppo fanno sì che il paziente in quel momento al centro della terapia ripercorra i suoi drammi emotivi arrivando all’analisi. Nella complessità di questo sistema il procuratore Szacki è sinceramente confuso: chi ha ucciso la vittima? Davvero un estraneo che in un momento di trance ne interpretava il figlio? È un movente plausibile?

Miłoszewski costruisce per il suo personaggio una trama piuttosto originale e brillante, seppure tornino elementi classici del giallo d’ogni tempo come il braccio destro rude e a tratti spalla comica. Ma come detto l’elemento di maggior valore è proprio il protagonista de Il caso costellazione che nella sua familiarità con il fallimento rende il lettore immediatamente solidale con lui, ma nella caparbietà con cui insegue una giustizia anche al di là della legge e dei suoi anfratti, lo rende un eroe specchiato. E così mentre insegue piste sbagliate, tradisce la moglie con una studentessa svanita e finisce nelle mire di una criminalità molto più potente di quanto immagini, trova il tempo di seguire un caso laterale e fa di tutto per evitare l’accusa di omicidio a una donna che ha ucciso il marito in una colluttazione a seguito di una vita di violenze familiari e soprusi. È un procuratore, un uomo dello Stato che indossa completi da poco e mangia alla mensa del tribunale, ma con una vocazione superiore che nemmeno lui riesce a spiegarsi e che sublima nell’amore travolgente per la figlia e in un’applicazione al lavoro che lo porterà a risolvere anche un caso dalle premesse assurde e dagli oscuri -e pericolosi- retroscena che fanno capolino da dietro le tende della storia polacca recente.

Il caso costellazione è un libro che merita di essere letto a vari livelli. Lo apprezzeranno senz’altro i più incalliti divoratori di gialli, pronti ad accogliere tra i propri beniamini accanto al rude commissario Wallander o al meditabondo Montalbano anche questo procuratore varsaviano, ma anche i lettori dai palati più raffinati che vi troveranno una trama costruita con sapienza, risvolti psicologici accattivanti e un contesto assolutamente meritevole di essere approfondito. Restano un po’ in disparte gli appassionati di cose polacche che potrebbero chiedersi legittimamente perché mai nel 2017 sia necessario tradurre un romanzo polacco passando dall’inglese come in questo caso in cui la pur ottima traduzione di Beatrice Masini presenta alcune ingenuità che rovinano un po’ la piacevolezza e il ritmo della lettura, come per esempio il quartiere varsaviano di Mokotów che conta più di 200.000 residenti si trasforma in “sobborghi”, l’enorme arteria a quattro corsie trasa Łazienkowska resa come “strada Łazienkowska” con una denominazione che in italiano fa pensare più a un vicoletto o l’IPN (Instytut Pamięci Narodowej), il severo e tonante ente statale per la memoria nazionale che nella traduzione italiana diventa “Istituto della Rimembranza Nazionale” con l’uso davvero inspiegabile di un termine totalmente fuori registro più adatto a una collana di saggi leopardiani che non a un thriller né tantomeno all’ente che dovrebbe nominare.

Al netto di queste spigolature probabilmente evitabili, Il caso costellazione è un passo avanti importante nella diffusione della letteratura polacca anche nei circuiti commerciali, uno sdoganamento che potrà essere in grado di aprire nuovi stimoli e curiosità, a partire dai prossimi capitoli della trilogia di Miłoszewski, ancora meglio se saranno tradotti direttamente dal polacco.

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