Guida all’Ektstraklasa 2019/20

Ekstraklasa

Dopo la breve pausa estiva, riparte l’Ekstraklasa, il massimo campionato polacco. Una guida per capire favoriti, outsider e meteore della prossima stagione.

di Alberto Bertolotto

Con la partita delle 18 di venerdì 21 luglio tra Arka Gdynia e Jagiellonia Białystok, scatta la novantaduesima edizione del massimo campionato di calcio polacco, l’Ekstraklasa. Trentasette i turni in programma (trenta di stagione regolare, sette di post-season tra poule-scudetto e poule-salvezza), per un torneo che si chiuderà il weekend del 22 e 23 maggio. Sedici i club al via.

La domanda che circola con maggiore insistenza tra gli appassionati e gli addetti ai lavori è una: chi succederà al Piast Gliwice nell’albo d’oro? Un interrogativo che sottintende una certezza: nessuno pensa che i niebiesko-czerwoni siano in grado di ripetere l’incredibile impresa dell’anno scorso, quando riuscirono a conquistare il loro primo titolo nella storia sorpassando a sorpresa il Legia Warszawa a tre turni dalla fine del campionato. A proposito di Legia, per molti il favorito rimane, come ogni volta, il club della capitale, nonostante la faticosa qualificazione al secondo turno di Europa League con i dilettanti dell’Europa Fc di Gibilterra.

TOP TEAM. Per il Legia parla il budget a disposizione della dirigenza e la storia. La proprietà ha stanziato per questa stagione 119 milioni di zloty, quarantanove in più rispetto al Lech Poznań e quasi settanta in più del Lechia Gdańsk: sono differenze abissali, che non a caso hanno permesso di acquistare i migliori giocatori del campionato e non solo. Una forza, quella economica, che ha trovato la sua espressione nel rendimento delle recenti stagioni. La squadra ha vinto cinque delle ultime sette edizioni dell’Ekstraklasa e, nelle altre due, ha chiuso al secondo posto. A tutto questo aggiungiamo la voglia del club di riscattare lo scorso campionato e l’eliminazione dall’Europa League da parte dei lussemburghesi del Dudelange e il gioco è fatto. Il dubbio? Riguarda l’allenatore, il serbo-polacco Aleksandar Vuković, già giocatore del Legia: per una parte della critica non ha lo spessore per guidare un gruppo da titolo. Si vedrà. Certamente i suoi calciatori possono aiutarlo a sopperire ad alcune sue eventuali mancanze. Oltre al confermato Carlitos, capocannoniere nel 2018 col Wisła Kraków, che quest’anno giocherà trequartista e non più seconda punta, ci sono i nuovi come l’attaccante lituano Arvydas Novikovas, proveniente dallo Jagiellonia, una delle stelle dell’Ekstraklasa; il georgiano Valerian Gvilia, mezzala del Górnik, molto positivo nel round primaverile coi minatori; l’ex nazionale serbo Ivan Obradovic, terzino sinistro dell’Anderlecht. La proprietà, dopo aver portato a scadenza il contratto di alcuni storici giocatori (Hamalalein e Kucharczyk, per esempio), ha investito al meglio, tenendo aperta solo parzialmente la pista portoghese spalancata con l’arrivo in panchina del dispotico Sa Pinto. In soldoni: nessuno, in Polonia, può vantare un potenziale del genere. Ed è naturale indicare ancora una volta il Legia come favorito.

LA CLASSE MEDIA. Dietro al Legia – almeno sulla carta – un plotone di rivali agguerrite. La più accreditata a fungere da antagonista è il Lechia Gdańsk. Da un anno e mezzo il club di Danzica è entrato in nuova dimensione. Pochi mesi fa è andato vicino a vincere il titolo, ha quindi conquistato la Puchar Polski e, la settimana scorsa, ha portato a casa la Superpuchar Polski battendo a Gliwice i campioni del Piast. I due trofei, sul Baltico, non venivano messi in bacheca da 36 anni. Un cambio di rotta sorprendente e deciso, il cui merito va ascritto soprattutto a Piotr Stokowiec, uno dei migliori tecnici polacchi, che da quando ha assunto la guida dei biało-zeloni (inverno 2018) ha dato regole ben precise, ha costruito la squadra dimezzando il budget e ha pure ottenuto risultati. La squadra ora riparte da grandi certezze, in panchina e in campo (le stelle Flavio Paixao e Haraslin, attaccanti); e da pochi volti nuovi, tutti di qualità ed estremamente motivati: il terzino nazionale under 21 Fila; il jolly di fascia Udovicic, miglior assist-man dell’Ekstraklasa 2018-2019 (9 passaggi vincenti) e il figliol prodigo Peszko, ex nazionale, rientrato dal prestito al Wisła Kraków dopo un dialogo chiarificatore con Stokowiec, un trainer che non accetta compromessi.

Subito dietro sgomitano il Lech Poznań e lo Jagiellonia Białystok. I niebiesko-białe arrivano da un campionato molto negativo, chiuso all’ottavo posto e con tre tecnici che si sono avvicendati in panchina. Tra questi pure l’ex ct della Polonia Adam Nawałka, pagato a peso d’oro e licenziato dopo pochi mesi assieme al suo staff. La dirigenza, per questa stagione, ha deciso di affidarsi al trainer della squadra B, Dariusz Żuraw, su cui però la critica non ha espresso giudizi del tutto favorevoli: a lui il compito di guidare un team con nove volti nuovi – spicca il nazionale slovacco Satka, centrale difensivo -, con alcune stelle (Gytkjaer) e giovani interessantissimi come il terzino destro Gumny (già desiderato da molti club europei, tra cui l’Atalanta) e il jolly offensivo Marchwiński, classe 2002 già autore di due reti in Ekstraklasa e vicinissimo alla Primavera dell’Inter lo scorso autunno.

A Białystok c’è grande fiducia, tanto che l’unico dubbio è legato all’addio di Novikovas, “miccia” dell’attacco giallorosso delle ultime stagioni. Ciononostante, con un budget relativo – 32 milioni, sesto club della lega – l’unico team dell’est della Polonia al via dell’Ekstraklasa ha costruito una squadra intelligente: ha confermato per il terzo anno di fila Ireneusz Mamrot in panchina, che nel 2018 sfiorò il titolo, e ha cambiato molto in attacco, puntando sul ceco Tomáš Přikryl (dal Mlada Boleslav) come erede di Novikovas all’ala sinistra,  sul giovane (classe 2001) Bida sulla trequarti (di rientro dal Wigry Suwałki), sul serbo Mudrinski come centravanti e su Camara in posizione di ala destra: quest’ultimo, spagnolo, è stato il migliore del retrocesso Miedź Legnica.  Se Jesus Imaz e Taras Romanczuk, confermati, stanno bene, i zółto-czerwone possono essere una mina vagante per le posizioni di altissima classifica.

Un gradino sotto a questo trio vanno inserite Piast Gliwice e Cracovia. I campioni in carica pare abbiano perso qualcosa con gli addii di Jodłowiec e Sedlar, a cui potranno seguire quelli di Valencia e Dziczek qualora la squadra non dovesse qualificarsi per i gironi di Europa League dopo l’uscita dalla Champions League: è un mercato ancora fluido, quello degli alto-sleasiani, al termine del quale il tecnico Waldemar Fornalik dovrà cercare di ripartire con l’intelligenza che lo contraddistingue. A Cracovia Michał Probierz, trainer molto considerato in Polonia, per il secondo anno consecutivo ha un foglio bianco di fronte a sé per quanto concerne il reparto offensivo: dopo Krzysztof Piątek, passato al Genoa, ha visto andarsene gli spagnoli Airam Cabrera e Javi Hernandez, autori di 24 reti in due (sulle 45 totali) e grandi protagonisti della qualificazione all’Europa League. Probierz è una sorta di manager all’inglese, influisce molto sulle scelte di mercato, e per sostituire la coppia iberica ha puntato sul portoghese del Boavista Lopes e l’olandese dell’Heerenveen van Amersfoort. Per molti tifosi l’attacco è un’incognita, mentre fa rimanere tranquilli la qualità in mezzo al campo e nel reparto arretrato.

TRA LA GLORIA E LA SOPRAVVIVENZA. Attenzione al Pogoń Szczecin, che negli ultimi sei anni – esclusa la stagione 2017-2018 – ha sempre chiuso tra le prime otto. Secondo chi segue da vicino i granatowo-bordowe, quella ai nastri di partenza del campionato è la miglior squadra dal 2012 in poi, vale a dire dal ritorno in Ekstraklasa. Rispetto alla scorsa annata, ha lasciato il gruppo solamente Majewski e tutti i nuovi arrivati promettono bene, in particolare Kostantinos Triantafyllopoulos, difensore che ha disputato più di 100 partite con il Panathinaikos. Il reparto offensivo non è stato toccato e questa è un’ottima notizia, considerato che i portuali la scorsa stagione hanno segnato 57 reti, secondo attacco più prolifico della lega: occhio, a riguardo, ad Adam Buksa, nazionale under 21, capace di debuttare pure con la selezione maggiore di Brzęcek. Lo scorso campionato è stato il miglior giovane per media-voto secondo Przegląd Sportowy e ha segnato 11 gol. Ora può diventare uno dei top-scorer del torneo, anche aiutato dall’allenatore Kosta Runjaic, tecnico tedesco considerato molto preparato dagli addetti ai lavori

A proposito di allenatori competenti, dopo molte riserve ha deciso di continuare la propria avventura a Zabrze Marcin Brosz, eccellente nel formare i giovani: per lui sarà la quarta stagione alla guida del Górnik ed è indubbio che rappresenti il valore aggiunto di un gruppo che, allo stato attuale, deve superare le perdite di Zurkowski (approdato alla Fiorentina), Gvilia e Dani Suarez. Proprio la gestione del mercato pare sia stato il motivo di disputa tra il trainer e la dirigenza: a dargli una mano in campo sarà il solito Igor Angulo, che nonostante le 35 primavere la scorsa stagione si è laureato capocannoniere dell’Ekstraklasa con 24 reti. Ha cambiato poco lo Zagłębie Lubin, che punta a migliorare il sesto posto dell’ultimo torneo, volendo inoltre mettere alle spalle il nervosismo che ha caratterizzato al prima parte della scorsa stagione. Salutato il mediano della nazionale under 21 Filip Jagiełło, approdato al Genoa come un altro ex basso slesiano, Krzysztof Piątek, c’è grande curiosità nel vedere Filip Starzyński prendere in mano il centrocampo e la trequarti (13 reti nel 2018-2019), e nell’assistere alla crescita di Bartosz Slisz, mezzala classe 1999 nativa proprio di Lubin, indicata da alcuni come futuro componente dell’under 21 biancorossa. In panchina lo stesso tecnico dell’ultima parte della precedente annata, l’olandese Ben van Dael. Medesimo allenatore anche a Kielce, dove alla guida del Korona è rimasto l’italo-svizzero Gino Lettieri: tanti, invece, i giocatori che l’unica formazione del voivodato di Santacroce ha cambiato, ben dodici, tra cui il bomber Elia Soriano, fratello di Roberto, mezzala del Bologna. Ai zółto-czerwone mancheranno i suoi 14 gol. Allo slovacco Pacinda la sua eredità e il compito di portare il team almeno alla salvezza.

PER RIMANERE IN CATEGORIA. Innanzitutto le due neopromosse, che hanno preso il posto di Zagłębie Sosnowiec e Miedź Legnica, tornate in Pierwsza Liga dopo solo una stagione. Si tratta di Raków Częstochowa e Łks Łódź, che si rivedono nel massimo campionato rispettivamente dopo 21 e 7 anni. La storia del primo club è davvero interessante. Il suo proprietario è Michał Świerczewski, numero uno di X-kom, una delle aziende leader in Polonia per quanto riguarda la vendita di computer e dispositivi elettronici. Ha 41 anni: è più giovane del suo allenatore, Marek Papszun, classe 1974, quest’ultimo il trainer che siede da più tempo sulla stessa panchina in tutta l’Ekstraklasa. Nell’aprile del 2016 venne ingaggiato quando il club era in Druga Liga e lui lavorava ancora come insegnante.

L’Łks invece è tornato in Ekstraklasa dopo il fallimento del 2013 e sulla scia di tre promozioni di fila: mentre il Widzew lotta ancora in serie C, il Klub Sportowy riporta Łódź nuovamente nel massimo torneo polacco. Entrambe puntano a salvarsi, e per farlo il Raków ha cambiato tanto, dando l’addio ad alcuni protagonisti delle ultime imprese (capitan Figiel, Góra): operazioni necessarie, secondo Papszun. Da verificare se la “rivoluzione” darà risultati. Avrà sicuramente un’annata più tranquilla rispetto alla precedente il Wisla Krakow, a cui era stata tolta la licenza lo scorso gennaio tanto da rischiare di scomparire dalla mappa del calcio polacco. La società è riuscita a rimanere in vita anche grazie a un gruppo di imprenditori locali, ai suoi tifosi e a Kuba Błaszczykowski, il giocatore con più presenze della storia della nazionale, che non solo è sceso in campo gratis nel round primaverile ma ha anche investito più di 1 milione di zloty nel club. Adesso c’è una maggiore stabilità e la squadra, pur indebolita a livello tecnico rispetto alla scorsa stagione, può contare sempre su Kuba e su un’impostazione tutta all’attacco della squadra, garantita da un tecnico offensivista come Maciej Stolarczyk. Non a caso la Stella bianca, nel 2018-2019, è stata la formazione più prolifica dell’Ekstraklasa con 67 reti. Salvezza nel mirino anche di Arka Gdynia, Śląsk Wrocław e Wisła Płock, che in panchina hanno scelto di affidarsi ai trainer con cui hanno chiuso l’ultimo torneo (Jacek Zieliński, Vítězslav Lavička e Leszek Ojrzyński). Sul Baltico promette bene la grande organizzazione difensiva data da Zieliński, a Breslavia devono fare i conti con l’addio di un bomber come Marcin Robak, autore di 18 gol e tornato al Widzew Łódź, mentre a Płock molto dipende dalla vena dall’ottimo Dominik Furman, formidabile specialista di calci piazzati, autore di 6 gol e 7 assist lo scorso torneo.

LE DATE. Prima giornata: 19-21 luglio. Ultima giornata: 22-23 maggio. La sosta invernale: dal 24 dicembre al 7 febbraio. Le altre soste: 11-14 ottobre, 16-19 novembre (impegni nazionale). Turno infrasettimanale: 4 marzo. Inizio post-season: 18-19 aprile. Puchar Polski: il via con i trentaduesimi di finale dal 24 al 26 settembre; finale il 2 maggio allo Stadion Narodowy di Warszawa.

CURIOSITÀ. Magari si può pensare che sia il Legia la squadra ad aver vinto il maggior numero di campionati. Non è così: a comandare la classifica sono Górnik Zabrze e Ruch Chorzów, due club dell’Alta Slesia, la culla del calcio polacco, capaci di arrivare al primo posto in 14 occasioni. Seguono a quota 13 il Wisła Kraków e proprio il Legia. Il Lech Poznań è quinto con 7 medaglie d’oro. La società della capitale è invece quella che ha concluso il campionato più volte sul podio: 38 i tornei in cui ha chiuso tra il primo e il terzo posto. Alle sue spalle Wisła Kraków (36), Ruch Chorzów (29) e Górnik Zabrze (25). Il team che ha disputato più stagioni in Ekstraklasa? Sempre il Legia: 82 apparizioni. Dietro si trovano il Wisła Kraków (79), il Ruch Chorzów (77) e il Górnik Zabrze (61). In Puchar Polski detta legge sempre il Legia: 19 trofei. Nettamente distanti il Górnik (6) e il Lech Poznań (5).

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