Dzień świra: l’intellettualità polacca dopo il 1989.

Dzień świra PoloniCult

Marek Koterski (Cracovia 1942) appartiene a quella generazione di cineasti che si sono formati alla Państwowa Wyższa Szkoła Filmowa, Telewizyjna i Teatralna (Accademia di arte Cinematografica, Televisiva e Teatrale) di Łódź, la stessa da cui uscirono Kieślowski e Polański – per limitarmi a un paio i più conosciuti dal pubblico internazionale. Il nome del regista è legato soprattutto al personaggio di Adaś Miauczyński, protagonista di quasi tutta la sua produzione cinematografica nonché di quella teatrale.

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Pod mocnym aniołem. La vita in fondo al bicchiere

Pod mocnym aniołem è solo il quinto film in dieci anni di carriera per Wojciech Smarzowski, dato con il quale ci si confronta a fatica e con una certa dose di stupore vista la maturità tecnica oltre che di cifra artistica raggiunta da questo quasi-cinquantenne di Korczyna. Uscito nel 2014- è un altro passo avanti nella personale crociata del regista tra le brutture e le fatiche del vivere, questa volta incentrato sul tema dell’alcolismo.

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Bogowie: l’operazione è riuscita.

Bogowie

Lo scorso 2 marzo al Teatr Polski di Varsavia sono stati assegnati i Polski Nagrody Filmowie, gli Oscar del cinema polacchi 2014. Trionfatrice di questa edizione con 13 nomination e 7 Aquile d’oro portate a casa, fra cui quella per il miglior film, è stata una pellicola che non ha ancora trovato una distribuzione italiana. Bogowie narra la storia vera del cardiochirurgo Zbigniew Religa, un personaggio che ha diviso a lungo i media e l’opinione pubblica polacca.

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Jerzy Stuhr | Pogoda na jutro

Abbiamo lasciato Jerzy Stuhr nel 1983, giovane “cavia” ibernata per un interessante esperimento scientifico; esattamente due decenni dopo (2003) lo ritroviamo un po’ invecchiato, attore e insieme regista di una pellicola tutta sua che lo vedrà riemergere da un mondo in cui si era rinchiuso – nella finzione cinematografica -diciassette anni prima.

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Chce się żyć: la dignità oltre l’incomunicabilità.

Il regista Maciej Pieprzyca racconta la storia di un ragazzo affetto da un grave handicap fisico, ispirandosi alla vita di Mateusz Rosiński, incapace di muoversi autonomamente e articolare parola, quindi ritenuto da tutti incapace di comprendere e comunicare, scopritosi poi normalmente in grado di intendere e di volere.

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Deep end. La ragazza del bagno pubblico.

Apolide, così è stato definito il cinema di Skolimowski, autore che a detta di Tadeusz Sobolewski si è sentito sin da subito intrappolato “dall’identità polacca”. I film hanno difatti risentito dei numerosi spostamenti del regista, emigrato in numerosi paesi dal Belgio alla Francia, dalla Germania agli Stati Uniti.
In questa prospettiva, come ha osservato il regista e critico francese Jean Douchet,  Deep End (1970) “ha tutto di un film inglese” a partire dalla splendida colonna sonora di Cat Stevens.

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Nie lubię poniedziałku

Nie lubię poniedziałku (Non mi piace il lunedì) scritto e diretto da Tadeusz Chmeliewski può essere annoverato di diritto fra i grandi classici del cinema polacco. Una commedia divertente, solare, mai volgare e dai tempi comici perfetti scanditi dalla memorabile colonna sonora di Jerzy Matuskiewicz. Un film che mette di buonumore sin dagli splendidi titoli d’apertura[…]

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La Polonia protagonista al Trieste Film Festival

Nella città più orientale d’Italia si tiene da 26 anni un festival cinematografico scevro da red carpet, abiti da sera e party glamour, un festival cinematografico dove i protagonisti sono i film, cosa non sempre scontata. Si tratta del Trieste Film Festival, la kermesse dedicata all’Europa centro-orientale più importante d’Italia e sicuramente tra le principali d’Europa. La Polonia, pur non avendo nessun lungometraggio in concorso, è stata quest’anno la grande protagonista del Festival.

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Korczak visto da Wajda, un’occasione per imparare

Sulle pagine di PoloniCult Lorenzo Berardi ha già raccontato la storia di Henrik Goldszmit, meglio conosciuto sotto lo pseudonimo letterario di Janusz Korczak, parlando di lui in quanto pedagogista e scrittore. Anche un grande maestro del cinema polacco, quale Andrzej Wajda, ha deciso di raccontare la sua storia, forse ancora troppo poco conosciuta, nel film Dottor Korczak (1990).

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