Ciało, anatomia delle emozioni

Cialo

In Ciało la regista Małgorzata Szumowska ci porta alla scoperta dell’anatomia del corpo umano, prestando particolare attenzione a  quella del cuore.

 

di ELettra Sofia Mauri
 
 

Ciało (Body, 2015) è un’intensa black comedy firmata da Małgorzata Szumowska, che da sempre nei suoi lavori va alla ricerca del mistero del rapporto tra corpo e spirito. La regista esplora con brillante ironia un grande tema esistenziale, bilanciando con maestria i momenti di pathos e tragicità a quelli di leggerezza e umorismo.

Janusz è un procuratore di mezza età, il suo lavoro lo porta ad entrare quotidianamente in contratto con il dramma della morte. Ma l’uomo non sembra farsi scalfire minimamente dal peso emotivo della propria occupazione, affronta ogni scena del crimine con distacco, corazzato nell’animo da un forte cinismo, e nel fisico da una buona quantità di grasso corporeo. Janusz infatti viene mostrato mangiare e bere senza ritengo, cosa che infastidisce molto la figlia Olga.

A causa della tragica scomparsa della madre avvenuta qualche anno prima, Olga entra nel circolo dei disturbiCialo alimentari senza riuscire ad uscirne completamente. In seguito all’ennesima crisi di bulimia, Janusz, esasperato dal comportamento della figlia, decide di riportarla in una clinica di cura. È qui che la storia della coppia disfunzionale di padre e figlia, in perenne contrasto e incapaci di comunicare efficacemente tra loro, si incrocia con quella di Anna, personaggio alquanto singolare.
Anna lavora nella clinica come terapista, ma la sua attività principale si svolge al di fuori della struttura ospedaliera: Anna è infatti una medium e grazie a questa speciale capacità riesce a mettersi in contatto con le persone defunte. La fisicità della donna racconta molto di lei, nasconde il suo corpo dietro a stravaganti gonnelloni “da nonna” e non si cura minimamente del proprio aspetto.

Tra l’abbigliamento e comportamenti piuttosto strani (come la camminata compassata o i contatti improvvisi dall’aldilà), Anna appare come molto stramba agli occhi di Janusz, che non pone alcuna fiducia nei metodi della donna come terapista della figlia e tanto meno come medium. Nemmeno dopo una serie di inspiegabili eventi “paranormali” che avvengono nel suo appartamento, per l’uomo risulta comunque possibile cedere all’ipotesi dello spiritismo.

Lo strano trio composto da Janusz, Olga e Anna inizia a conoscersi e a frequentarsi, pur tra scontri e scambi di punti di vista. Anche la medium ha una passato drammatico alle spalle, ha scoperto il proprio dono dopo l’improvvisa morte in culla del figlio neonato.

L’epilogo di questo insolito incontro tra tre personalità completamente diverse tra loro, ognuna con una visione diversa della vita (ma soprattutto della morte) ed eppure accomunate dalla perdita di una persona cara e dalla sofferenza, risulterà essere inaspettatamente positivo.

Cialo

Il finale potrebbe lasciare giusto un accenno di amaro in bocca allo spettatore, che riesce facilmente a farsi coinvolgere del tutto dalla storia, e la tentazione di voler sapere di più, vedere di più, è forte. Ma basta osservare l’intensissimo sguardo di riconciliazione tra padre e figlia della scena conclusiva, per recuperare il senso dell’intero lavoro. A rendere ancora più chiara la scelta del finale, è il titolo canzone che lo accompagna, ovvero You’ll never walk alone.

Małgorzata Szumowska in questo film affina ancora di più il suo stile inconfondibile, regalando una grande dimostrazione di un saggio uso della fotografia e della macchina da presa. Il gioco di dettagli che passano in fuori fuoco, le immagini riflesse e l’uso delle luci (importantissimo e significativo per questo film), compongono gli elementi dello stile personale della regista.

A dirigere la fotografia c’è Michał Englert, fidato collaboratore della Szumowska. Un esempio della bravura del direttore della fotografia è proprio la scena finale del film, caratterizzata da un’avvolgente luce calda, che irradia lo sguardo dei protagonisti.

 Con Ciało la regista si riconferma ancora una volta curiosa e provocatoria, desiderosa di rompere i tabù e andare a fondo nell’esplorazione degli elementi contrastanti dell’umano. Inoltre questo film ha contribuito fortemente a ridare prestigio al nome del cinema polacco contemporaneo, ottenendo il consenso della critica in Europa (ne è un segno l’Orso d’Argento per la miglior regia ricevuto al Festival di Berlino) e oltreoceano.

Polonicult consiglia:

La versione in DVD del film Body / Ciało (2015) di Małgorzata Szumowska (Lingua polacca con sottotitoli in inglese)

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