Breve storia di un pianista varsaviano.
“Sono varsaviano di nascita, polacco nel cuore e cittadino del mondo grazie al mio talento”.
Era così che rispondeva Fryderyk Chopin, pianista polacco naturalizzato francese, noto al grande pubblico come uno dei più grandi maestri della musica romantica. I più lo chiamavano “il poeta del pianoforte”, di certo senza esagerare.
Chopin è stato il compositore polacco più famoso in tutto il mondo, autore di moltissimi fra i più eseguiti concerti per pianoforte solo e di altre opere comunque centrate sul pianoforte. Nato a Żelazowa Wola il 22 febbraio 1810, crebbe a Varsavia, dove ebbe modo di ampliare la sua formazione musicale, già degna di un enfant prodige.
Ebbe vita breve. Morì a Parigi a soli 39 anni, nel 1849, lasciando un segno indelebile in tutti i cultori della musica e, soprattutto, in tutti i polacchi. Morì a Parigi e lì dove aveva trovato la fama fu seppellito. Ma il suo cuore fu separato dal corpo e portato dalla sorella Ludwika a Varsavia, in Polonia, nella sua patria natia, per essere seppellito nella chiesa di Santa Croce, massimo esempio di architettura barocca. Un pilastro a sinistra della navata centrale della chiesa porta la seguente iscrizione: “dov’è il tuo tesoro lì si trova il tuo cuore“.
Dunque, quando si parla di Chopin, non si può non associarlo alla sua gente, alla sua nazione e a Varsavia, in particolar modo: Varsavia e la sua doppia faccia, la città nuova e la città vecchia, il suo lato oscuro, la sua storia e il martirio della sua patria. E così appare facile trovare le tracce del Maestro, immaginare un giovane Fryderyk Chopin nella Varsavia ottocentesca alle prese con qualche studio classico, o in chiesa, o ai Łazienki Kròlewskie, il più grande parco varsaviano. È proprio ai Łazienki Kròlewskie che tuttora si tiene ogni anno in luglio e agosto un festival dedicato a Chopin, occasione utile per far esibire molti dei più famosi pianisti esordienti di tutto il mondo.
Inoltre per i 200 anni dalla nascita del compositore, l’amministrazione della capitale polacca ha deciso di festeggiarlo installando lungo i viali principali della città quindici panchine multimediali che diffondono musica.
Così i cittadini di Varsavia ed i turisti possono visitare i luoghi d’origine del sommo Maestro e ascoltare i suoi capolavori stando comodamente seduti su una di queste curiose panchine in granito svedese. Per concludere il nostro viaggio sulle tracce di Chopin, bisogna recarsi un’ultima volta nei suoi due luoghi più significativi: a Żelazowa Wola, a circa un’ora da Varsavia, la sua casa d’origine ci riporta indietro nel tempo, un ambiente suggestivo e meditativo in cui si può percepire la vita dell’enfant prodige nelle fredde campagne varsaviane del 1800. Infine, si prosegue inevitabilmente tornando in città verso Palazzo Ostrogski, nel pieno centro di Varsavia, oggi sede del Museo di Fryderyk Chopin, aperto al pubblico dal 1954, ma la cui fondazione risale agli anni ’30 quando vari amatori e cultori della musica classica che avevano acquistato nel tempo preziosi manoscritti, appunti e stampe dai parenti del compositore decisero di intraprendere quest’avventura. Oggi è un museo interattivo all’avanguardia che garantisce un’esperienza totale della musica di Chopin. E questo è solo un accenno di ciò che potrete trovare girovagando per i lunghi viali della capitale polacca, alla scoperta dei tesori chopiniani. D’altronde sarebbe arduo e disonesto racchiudere 39 anni di vita gloriosa e due secoli di storia e musica in poche righe. Accendiamo lo stereo e lasciamoci guidare dalle note del Maestro… Saranno le melodie dei suoi notturni, dei suoi valzer e delle sue polonaise a guidarci nelle atmosfere della più grande musica romantica europea, raccontandoci la storia di un grande pianista polacco.
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