Il cuore di Centrala batte per i fumetti di qualità e lo fa tra Poznań, Londra e Berlino
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di Lorenzo Berardi
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All’edizione di quest’anno della prestigiosa London Book Fair, uno degli appuntamenti principali del settore editoriale europeo, la Polonia è stato il Paese ‘market focus’ su cui si è concentrato l’interesse degli operatori. Fra gli autori presenti nella capitale inglese vi era Olga Tokarczuk la cui opera più recente ‘Księgi Jakubowe’ (Il libro di Jakub) uscirà sul mercato anglosassone nel 2019. Nell’attesa, un grande interesse di critica e pubblico è stato ottenuto per alcuni titoli polacchi appena pubblicati Oltremanica. Su tutti hanno brillato ‘Swallowing Mercury’ versione inglese di ‘Guguły’ di Wioletta Grzegorzewska (il cui cognome è stato semplificato in Greg per i lettori britannici) e ‘History of a Disappearance’ di Filip Springer, dal reportage ‘Miedzianka’ dedicato alla città fantasma di cui abbiamo scritto in passato.
Fra gli editori polacchi presenti dal 14 al 16 marzo nella suggestiva cornice londinese dell’Olympia a West Kensington c’era anche Centrala. Una casa editrice specializzata in fumetti e graphic novel nata in Polonia e oggi ‘divisa fra Londra, Poznań e Berlino’ come scritto sul proprio sito. Una casa editrice che dà spazio ad autori polacchi ma non solo, pubblicando fumetti e graphic novel in inglese, polacco, tedesco e presto anche in ceco. Si deve a Centrala, ad esempio, la presenza sul mercato britannico di ‘Avventure sull’isola deserta’ di Maciej Sieńczyk, graphic novel la cui edizione italiana è stata recensita su queste colonne. Per sapere qualcosa di più su questo editore dalla dimensione davvero europea a dispetto degli spauracchi di Brexit, PoloniCult ha fatto una chiacchierata via mail con Michał Słomka, uno dei tre fondatori di Centrala.
Michał, come, dove e quando è iniziata la vostra esperienza nel mondo dell’editoria?
«Centrala è nata a Poznań, città a metà strada tra Berlino e Varsavia, come iniziativa di tre amici: Kamil, Paweł e il sottoscritto. Nel 2007 abbiamo curato la prima mostra della trilogia di graphic novel ceca ‘Alois Nebel’. In seguito, abbiamo organizzato alcune mostre dedicate alle specificità culturali in Repubblica Ceca, Slovacchia, Romenia e Ungheria. Ci premeva che i nostri ospiti raccontassero di come fumetti e graphic novel nei loro Paesi parlassero della realtà, della storia. Ci siamo occupati inoltre di presentare mostre sul fumetto polacco al femminile e sui gatti nel fumetto polacco. Nello stesso periodo abbiamo anche organizzato corsi per bibliotecari sulla preparazione e catalogazione dei fumetti in biblioteca. Per anni abbiamo girato la Polonia in lungo e in largo facendo lezioni per bambini e in quegli anni abbiamo iniziato a pubblicare i primi fumetti del nostro catalogo. Abbiamo anche dato vita al festival della cultura del fumetto Ligatura a Poznań, la cui sesta e ultima edizione si è tenuta nel 2015».
Con quale criterio selezionate e scegliete i titoli da voi pubblicati?
«Ci sono sempre interessati i fumetti e le graphic novel come fonte di conoscenza sul mondo, allo stesso livello della letteratura o del cinema. Abbiamo pubblicato e continuiamo a pubblicare molti fumetti scritti e disegnati da autrici. Ci siamo interessati di minoranze sessuali. Abbiamo pubblicato, tra gli altri, ‘Stuck Rubber Baby’ di Howard Cruse e ‘In Italia sono tutti maschi’ di Sara Colaone e Luca de Santis».
Come è nata, invece, la decisione di allargare il raggio dal mercato polacco a quello britannico pubblicando i vostri libri in inglese?
«Centrala è cambiata assieme alla persone che l’hanno creata. Nel 2014 mi sono trasferito a Londra. Qualche anno prima Kamil era andato a Berlino, mentre il terzo di noi, Paweł, ha preso in carica la gestione della casa editrice in Polonia. Anche prima che ci venisse in mente di aprire una casa editrice a Londra avevamo pubblicato alcuni libri in inglese o senza testo. Penso che nel fare questo passo l’esperienza dell’organizzazione di Ligatura si sia rivelata importante perché abbiamo avuto numerosi ospiti esteri nelle sei edizioni del festival. In quegli anni ci hanno inviato lavori dalle Americhe, dall’Asia, dall’Africa, dall’Australia».
In che modo l’esperienza di Ligatura vi ha aiutato ad approdare su altri mercati?
«Un elemento fondamentale sono stati i ‘pitching’ nei quali gli autori ci mandavano online le loro idee, i loro schizzi o anche fumetti finiti che avrebbero voluto pubblicare. Tra tutti I lavori ricevuti ne abbiamo scelti alcuni invitando i loro autori al festival e dandogli cinque minuti ciascuno per presentare i propri progetti davanti a una giuria internazionale. I vincitori sono stati pubblicati da noi in inglese e in polacco. Abbiamo anche organizzato un concorso per fumetti senza parole che ci ha permesso di pubblicare i due tomi dell’antologia ‘Silence’ e un concorso dedicato alle ricette di cucina in forma di fumetto che sono confluite nel libro ‘Comics Cookbook’. Ed è stato proprio con titoli come ‘Silence’, ‘Comics Cookbook’ o ‘The Lonely Matador’ che abbiamo iniziato ad andare in giro per festival di settore in Inghilterra, Germania e Russia riscontrando un grosso interesse».
Un interesse maggiore rispetto a quello che avevate ottenuto in Polonia?
«Purtroppo all’epoca fumetti e graphic novel pubblicati da Centrala avevano un’accoglienza non uniforme da parte degli appassionati polacchi del fumetto. In Polonia c’era poco spazio per fumetti o graphic novel sperimentali, mentre ci ha stupito quanto in Inghilterra questo tipo di libri facesse parte a pieno titolo della scena del settore. E noi stessi eravamo favorevolmente impressionati dai festival del fumetto inglesi, dalla varietà di fumetti e di temi che trattavano. Così è nata l’idea che valesse la pena provare a pubblicare in lingua inglese. Nel frattempo continuiamo comunque a pubblicare fumetti in Polonia, partecipiamo alle fiere e ai festival del libro, e da più di otto anni siamo presenti nella grande distribuzione».
Il polacco è oggi la lingua straniera più parlata nel Regno Unito grazie alla presenza di una vasta comunità di persone provenienti dalla Polonia. Credi che pubblicare libri di autori polacchi Oltremanica possa essere il vostro asso nella manica?
«Quando siamo entrati nel mercato editoriale inglese non avevamo notato che i libri polacchi fossero una carta in più. Nel 2014-2015 i gialli polacchi nel Regno Unito godevano di buona fama grazie ad autori come Zygmunt Miloszewski, tuttavia per noi era importante pubblicare buoni libri, non necessariamente polacchi. Tuttavia conosciamo bene la scena polacca del fumetto e per la pubblicazione in inglese scegliamo titoli che abbiamo già pubblicato in Polonia. Non ci limitiamo tuttavia alla promozione di fumettisti polacchi perché pubblichiamo anche autori tedeschi, danesi, norvegesi o spagnoli. D’altra parte è anche vero che oggi uno dei nostri titoli più venduti nel Regno Unito è ‘Do You Miss Your Country?’ scritto da Monika Szydłowska, un’autrice polacca che vive in Scozia, ad Edimburgo».
Dopo il successo ottenuto alla London Book Fair 2017, a quali fiere del libro parteciperete quest’anno? Vi si potrà trovare anche in Polonia?
«Ci stiamo preparando alla prossima tornata di uscite in inglese per l’autunno 2017 che comprenderà diversi autori polacchi e abbiamo iniziato il nostro tour primaverile per festival. Siamo appena stati a Londra e Budapest e andremo presto a Berlino, Toronto, Stoccolma, Glasgow. Certo saremo anche in Polonia! Parteciperemo con un nostro stand alla Warszawskie Targi Książki 2017, la Fiera Internazionale del Libro che si terrà dal 18 al 21 maggio presso lo Stadion Narodowy di Varsavia».
E quali novità riserva il futuro per Centrala? Hai qualche anticipazione?
«Posso anticipare che nell’autunno di quest’anno saremo protagonisti di un nostro festival a Praga organizzato assieme a dei nostri amici cechi e da settembre 2017 inizieremo a pubblicare titoli anche in lingua ceca. Più in generale continueremo a scegliere fumetti e graphic novel che parlino di temi importanti e lo facciano in modo interessante. Non a caso il nostro motto è komiks jako obraz życia w solidnych ramach (il fumetto come un dipinto di vita in una cornice solida). Ai lettori di PoloniCult posso garantire che i nostri prossimi libri promettono bene!».
Si ringrazia Salvatore Greco per il prezioso aiuto nella traduzione dal polacco.