Capretto Scemetto tra libro e fumetto.

Capretto Scemetto

Capretto scemetto (Koziołek Matołek) è la fiaba che permise ai bambini polacchi di sognare nuove terre.

 

di Mario Carbone e Iwona Agatowska

 

Scrivendo sulla Polonia spesso proviamo a rispondere in maniera il più possibile completa ed esauriente a domande come: cosa leggono i polacchi, quali film guardano e quali producono, qual è la musica che potremmo ascoltare se accendessimo una radio mentre ci troviamo a Varsavia ma se è vero che la personalità di un individuo ed il carattere di un popolo si creano partendo dagli stimoli ricevuti durante l’infanzia dovremmo forse porci delle domande anche a proposito dell’infanzia, cosa ascoltano i bambini e soprattutto cosa leggono o se sono ancora troppo piccoli che cosa viene letto loro.

Una delle costanti dell’infanzia è che tutti i cuccioli di uomo, da qualsiasi parte del mondo provengano, vengono svezzati a latte e favole. L’impatto di questi racconti fantasiosi è tale che difficilmente li dimentichiamo e vengono tramandati da padre in figlio praticamente inalterati per generazioni, spesso oralmente come capita per le favole africane o per quelle della tradizione cavalleresca siciliana, sussistono tuttavia circostanze nelle quali una favola diviene un caso letterario come succede per il nostro Pinocchio o per la fiaba polacca Capretto Scemetto (titolo originale koziołek matołek) libro edito in Italia da La nuova frontiera con la traduzione di Monika Wożniak e creato da Kornel Makuszyński e Marian Walentynowicz, scritto negli anni ’30 è passato alla storia della letteratura polacca per bambini.

Il creatore del testo, Kornel Makuszyński, era già uno scrittore di successo di libri per la gioventù. Marian Walentynowicz si occupò del disegno e dell’architettura generale, il risultato del loro lavoro è un libro in cui testo e illustrazioni sono equiparabili. Il libro, considerato il primo fumetto polacco, è una delle prime letture per molti giovani di quel paese sempre in bilico tra oriente ed occidente.

Capretto ScemettoCapretto Scemetto, spesso nei guai, non sempre si dimostra astuto anzi talvolta è di una stupidità irritante ma si guadagna il cuore dei lettori con la sua gentilezza, umorismo e tenacia. Riassumendo Scemetto si imbarca in un viaggio per trovare Dementina, un luogo dove sembra si ferrino le capre per scoprire se da tale pratica sia possibile ottenerne un reale vantaggio. Lungo la strada vivrà tante avventure, incontrerà personaggi interessanti e cosa più importante visiterà molti luoghi. La capretta introduce i bambini al mondo dei viaggi, consente di sognare terre sconosciute, tale volo di fantasia svolse un importante ruolo sotto  il comunismo. Il personaggio è oltremisura polacco non solo perché veste i colori nazionali ma soprattutto perché ha nostalgia di casa, della Polonia.
È un libro moderno, spesso utilizza linguaggio popolare anche se alcune volte promuove stereotipi arrivando ad essere anche politicamente scorretto soprattutto se non lo inquadriamo nell’arco temporale in cui è stato scritto, gli anni trenta, d’altra parte anche in Italia a rileggere oggi alcune affermazioni di Paperino tratte da giornalini degli anni settanta potremmo rimanerne scandalizzati per non parlare dei cartoni di Sturmtruppen trasmessi dalla RAI ai tempi di Supergulp che oggi farebbero storcere il naso a più di uno, i tempi cambiano e la nostra percezione di giusto e sbagliato cambia di conseguenza.

Chi veramente ama la famosa capretta polacca può anche vedere il film d’animazione basato sulle sue avventure e visitare il Centro Europeo delle Fiabe dedicato a Capretto Scemetto a Pacanów in Polonia. Si tratta di una istituzione culturale che è stata fondata nel 2005 su iniziativa del Ministero della Cultura, un luogo creato per l’apprendimento ed il divertimento di bambini ed adulti, in questo luogo sono trasmessi alle nuove generazioni solo valori positivi, a Zakopane inoltre è possibile visitare un museo dedicato a Makuszyński.

Terminiamo augurando a tutti i papà e le mamme che leggeranno questo articolo di trovare sempre il tempo per raccontare una favola ai propri figli perché, anche quando la vita li terrà con piedi ben saldi a terra, attraverso le favole che avrete raccontato loro avranno sempre un cielo dove poter volare con la fantasia.

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