Victory Park, terra di tutti e di nessuno.

Victory Park

Così si apre Victory Park, il nuovo romanzo di Aleksej Nikitin, scrittore di lingua russa nato a Kiev. Si tratta del secondo romanzo dell’autore edito dai tipi di Voland, che già nel 2013 si era interessata al suo mondo letterario pubblicando Istemi, e proposto nella collana Sírin, dedicata agli autori slavi. Entrambi i romanzi sono stati tradotti da Laura Pagliara, un’impresa sicuramente non facile, considerando la varietà del linguaggio che abbraccia Aleksej Nikitin e i numerosi e ostici riferimenti culturali della vita quotidiana nell’Unione Sovietica.

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Le donne di Lazar’, una saga familiare russa tutta al femminile

Le donne di Lazar' PoloniCult

Le donne di Lazar’ racconta un uomo attraverso storie di donne e attraverso la storia della Russia nel Novecento. – di Violetta Giarrizzo – In questo nuovo articolo di ESTensioni vi porto a scoprire un romanzo di Marina Stepnova, autrice russa molto amata in patria, la cui prosa elegante e…

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Daniil Charms, il ritratto di un artista incompreso

Charms PoloniCult

Vorrei dedicare questo articolo di ESTensioni a Daniil Charms, autore che ho riscoperto di recente in modo del tutto casuale. Parlo di riscoperta, perché avendo trascorso la mia infanzia in Russia, sono letteralmente cresciuta con le poesie di Charms, Maršak e Majakovskij, come immagino la maggior parte dei bambini russi. Ho un vivido ricordo di un libro illustrato che ho consumato a furia di letture e riletture, zeppo di sottolineature e orecchie, un libro appartenuto ancor prima a mia mamma e mia zia. Avevo, tra l’altro, completamente rimosso il titolo del libro in questione e ho indagato durante la stesura dell’articolo: il libro si chiamava era ‘‘Что это было?’’, una raccolta di poesie di Charms edita a Mosca nel 1967.

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Tutti i russi amano le betulle: di integrazione e ricerca di un posto nel mondo

Tutti i russi amano le betulle

Tutti i russi amano le betulle, scritto in tedesco ed acclamato in Germania, dove è stato insignito del premio Klaus-Michael Kuehne e il premio Anna Seghers, con il suo titolo divertente e vagamente ruffiano, è il romanzo d’esordio di Olga Grjasnowa, giovanissima scrittrice dall’identità culturale fluida e multisfaccettata,  Edito in Italia da Keller editore, più che un romanzo, lo si potrebbe definire un’autobiografia romanzata dell’autrice, che trae liberamente ispirazione della sua esperienza, non esattamente lineare, di vita.

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Nozioni di base di Petr Král: un caleidoscopio della quotidianità

Petr Kral PoloniCult

Petr Král è uno scrittore e poeta ceco nato a Praga ed emigrato a Parigi nel 1968, dopo l’invasione sovietica. È stato una figura di spicco dell’editoria clandestina fiorita a Parigi nonché dell’intelligenza praghese antisovietica. Diplomato alla FAMU di Praga, ha contribuito a veicolare la cultura non ufficiale svolgendo l’attività di critico letterario e cinematografico, ma anche di interprete, traduttore e insegnante, dedicandosi alla scrittura di saggi, sceneggiature, diverse raccolte di versi in ceco e in francese tra cui Enquête sur des lieux (Flammarion, 2005). Ha contribuito anche alla traduzione e alla diffusione della letteratura ceca in Europa, curando importanti antologie come Le Surréalisme en Tchécoslovaquie (Gallimard 1983) e Anthologie de la poésie tchèque contemporaine 1945-2002 (Gallimard 2002).

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Il Battello Bianco di Tschingis Aitmatov

Il battello bianco

È sempre un’avventura approcciarsi per la prima volta alla letteratura di un paese lontano, di cui si conosce poco, e così è stato con questo libro di Tschingis Aitmatov, scrittore kirghiso che con Il Battello Bianco (edito in Italia da Marcos y Marcos nella traduzione di Gigliola Venturi) ci trasporta in una piccola riserva forestale sulle sponde del lago Issyk-Kul’, nel Kirghizistan. Čyngyz Aitmatov, seppur poco noto in Italia, rappresenta una pietra miliare nella letteratura sovietica. Nei suoi romanzi ha esplorato a fondo temi legati alla crescita e all’adolescenza, al conflitto tra il bene e il male, dando sempre una grande rilevanza al folclore del suo amato paese natio, il Kirghizistan. Il Battello Bianco, pubblicato nel 1970 nell’Unione Sovietica, rappresenta il suo primo romanzo scritto direttamente in russo, in quanto la produzione letteraria precedente rispecchia il bilinguismo dell’autore che era solito scriver prima in kirghiso, traducendo successivamente in russo. Da questo libro è stato tratto l’omonimo film sovietico del 1976.

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Ljudmila Petruševskaja, una Russia grottesca tra realismo e folklore

Petrusevskaja

Mi sono imbattuta per la prima volta nel nome di Ljudmila Petruševskaja leggendo una piccola raccolta di racconti russi edita da E/O, Rose di Russia. Una collana ormai fuori catalogo che si proponeva di far conoscere le migliori scrittrici di un paese attraverso la presentazione di una loro selezioni di racconti. Senz’altro un’iniziativa piacevole con l’obiettivo di accendere la curiosità nel lettore italiano e, perché no, portarlo ad approfondire la lettura di alcune delle scrittrici presentate. Ed è con il racconto ‘’I nuovi Robinson’’, storia di una famiglia che decide di fuggire dalla società e isolarsi nei boschi, che ho scoperto il mondo letterario di Ljudmila Petruševkaja, autrice venerata in patria e sicuramente apprezzata all’estero, soprattutto nel mondo anglosassone, tale da essere definita ‘’la più grande autrice russa vivente’’ dal The Guardian. In Italia è stata pubblicata da Einaudi nel 2016 una sua raccolta di racconti dal titolo accattivante di C’era una volta una donna che cercò di uccidere la figlia della vicina. I racconti qui contenuti sono editi in Russia su Ogonёk, una delle riviste letterarie più longeve, nonché Novyj Mir e Literaturnaja Gazeta.

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Gajto Gazdanov, un esule russo nel demi-monde di Parigi

Gazdanov

In questo romanzo carico di elementi autobiografici, Gazdanov prende per mano il lettore e lo conduce nel  profondo demi-monde parigino, a conoscere personaggi ai margini della società che volteggiano nel buio tra café notturni, music-hall e case chiuse, tra boulevard rispettabili e vicoli al limite del degrado. Personaggi  straordinari colti nel loro affanno quotidiano, di cui Gazdanov ci narra le storie, ora con distacco e disprezzo, ora con sincera empatia: prossineti, donne che fanno la vita, viziosi membri della bourgeoisie francese, clochards, vecchi rivoluzionari russi, ex-generali colti e rispettabili costretti a fare i tassisti o gli operai per sopravvivere.

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