L’eredità polacca dei tre fratelli Singer

Fratelli Singer

Nell’elenco dei Nobel per la letteratura polacchi, il nome di Isaac Bashevis Singer non trova posto. Eppure l’autore premiato dall’Accademia di Stoccolma nel 1978 e scomparso a Miami nel 1991 è nato a Leoncin, non lontano da Varsavia, nel 1902. Izaak Zynger, questo lo spelling polacco del suo nome, è inoltre cresciuto fra le cittadine di Biłgoraj e Radzymin, ha studiato e lavorato nella capitale ed è vissuto in Polonia sino all’età di trentadue anni prima di trasferirsi negli Stati Uniti. E solo nel ’43 lo scrittore ha acquisito la cittadinanza americana.

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Stefan Grabiński. Il lato oscuro del progresso

Grabinski

Qualche mese fa ero ospite di una famiglia polacca in un remoto angolo del voivodato di Masovia a un tiro di schioppo dalla regione di Świętokrzyskie. Un villaggio di due strade parallele intersecate da una perpendicolare e circondato da foreste di conifere solcate dalla linea ferroviaria Varsavia – Cracovia. Fra una pedalata nei boschi e laute scorpacciate di manicaretti casalinghi mi capitò di dare una mano a riordinare uno scantinato colmo di polverosi scatoloni. Fra i tesori emersi al termine di alcune ore di sano lavoro, una dozzina di libri in edizioni economiche anni ’60.

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Bogowie: l’operazione è riuscita.

Bogowie

Lo scorso 2 marzo al Teatr Polski di Varsavia sono stati assegnati i Polski Nagrody Filmowie, gli Oscar del cinema polacchi 2014. Trionfatrice di questa edizione con 13 nomination e 7 Aquile d’oro portate a casa, fra cui quella per il miglior film, è stata una pellicola che non ha ancora trovato una distribuzione italiana. Bogowie narra la storia vera del cardiochirurgo Zbigniew Religa, un personaggio che ha diviso a lungo i media e l’opinione pubblica polacca.

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Stanisław Barańczak, fra Polonia e Nuovo Mondo.

Una premessa è d’obbligo. A oggi non esistono traduzioni italiane tanto dei versi quanto dei saggi di Stanisław Barańczak. Si tratta di una lacuna considerevole e inaspettata e che ci si augura venga presto colmata. La speranza è che, sottovoce, queste righe possano essere d’incoraggiamento in tal senso. Perché ha senso scrivere di Barańczak oggi pur in assenza di uno qualsiasi dei suoi non numerosi scritti nella sempre più ampia selezione italiana della Polonia a scaffale?

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Nie lubię poniedziałku

Nie lubię poniedziałku (Non mi piace il lunedì) scritto e diretto da Tadeusz Chmeliewski può essere annoverato di diritto fra i grandi classici del cinema polacco. Una commedia divertente, solare, mai volgare e dai tempi comici perfetti scanditi dalla memorabile colonna sonora di Jerzy Matuskiewicz. Un film che mette di buonumore sin dagli splendidi titoli d’apertura[…]

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PoloniCultori. Intervista a Leonardo Masi.

Leonardo Masi è arrivato nella capitale polacca sedici anni fa e da cinque ci vive e lavora. Oggi è docente presso l’Università Wyszynski, traduttore di autori e poeti polacchi oltre che chitarrista classico con diversi concerti fra la Toscana e Varsavia e anche un disco all’attivo. Il suo amore per la Polonia e per la letteratura polacca «non è stato una folgorazione, ma è nato e si è sviluppato col tempo»

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Tadeusz Konwicki, l’apocalisse può attendere.

Kawiarnia Czytelnik è un piccolo caffè-ristorante alla mano al numero 12 di via Wiejska, nell’elegante quartiere varsaviano delle ambasciate, a pochi passi dalla sede del parlamento. Il locale è frequentato da una clientela eterogenea che comprende uomini d’affari, attaché diplomatici, attempate signore e gli impiegati dello storico editore Czytelnik, la cui sede si trova alla porta accanto.

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Janusz Korczak, dalla parte dei ragazzi

Korczak PoloniCult

“I bambini non sono più sciocchi degli adulti, hanno solo meno esperienza”. (Janusz Korczak) – di Lorenzo Berardi – La figura del medico e scrittore Janusz Korczak è nota in Italia soprattutto presso insegnanti e studenti di pedagogia, ma è conosciuta da almeno quattro generazioni di polacchi che spesso sono…

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Marek Hłasko. Sedotto e abbandonato da Varsavia

Su L’ottavo giorno della settimana  ‘Żył krótko, a wszyscy byli odwróceni’ ‘La sua vita fu breve e tutti gli voltarono le spalle’ (Iscrizione sulla tomba di Marek Hłasko al cimitero varsaviano di Powązki) Autore, giornalista, sceneggiatore. Ma anche camionista e donnaiolo. Scrittore autodidatta con il vizio dell’alcool e dei sedativi.…

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