Popiełuszko: la libertà vive in noi.

Popieluszko

Le travagliate vicende della Polonia durante il periodo socialista e le sue aspre battaglie per la libertà fecero emergere figure carismatiche e incisive, un nome su tutti, quello del leader di Solidarność Lech Wałęsa (ritratto sullo schermo lo scorso anno nell’ultimo lavoro del maestro Andrzej Wajda, a lui dedicato).
Tra attivisti, operai e gente comune, rimase inciso nella storia anche il nome di Jerzy Popiełuszko, rimasto purtroppo (troppo spesso) sconosciuto e dimenticato, soprattutto tra i più giovani.

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Trzeba zabić tę miłość: sull’amore distruttivo.

Trzeba zabić tę miłość (Bisogna uccidere questo amore, 1972) è uno tra i film cult che segnarono maggiormente il prolifico periodo della “prima scuola polacca”. Non a caso infatti, Janusz Morgensten dopo gli studi alla scuola di cinema di Łódź, collaborò spesso con Andrzej Wajda, fino ad arrivare scuotere le coscienze del pubblico dell’epoca con il suo Trzeba zabić tę miłość.

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Kogel-Mogel

Kogel-Mogel

Kogel-Mogel è un film del 1988 del regista Roman Załuski, artista formatosi a Łodź, anche lui diplomato della locale scuola di cinema, la PWSFTviT, istituto che ormai dovrebbe essere familiare ai nostri lettori; alla stessa scuola si è formata anche Grażyna Błęka-Kolska, l’attrice che interpreta Kasia Solska. Si tratta di una commedia che in Polonia è divenuta ben presto un film culto e che ha pure avuto un seguito, diretto dallo stesso regista: Galimatias, czyli Kogel- Mogel II (1989).

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Quattro notti con Anna: storie di amore tossico.

Quattro notti con Anna

La lunghissima carriera di Jerzy Skolimowski non è stata una scalata di magnifiche sorti e progressive, ma anzi ha conosciuto momenti di calo e di buio. Per un lungo periodo iniziato nel 1992 e durato quasi diciotto anni il regista si era ritirato a vita privata, prima di tornare sulle scene con un capolavoro delicato come Quattro notti con Anna.

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Dług – un thriller d’autore made in Poland.

Dług

Abbiamo parlato per la prima volta di Krzysztof Krauze, ammirandolo raccontare con delicata poesia la storia dell’artista polacco Nikifor. Tuttavia, il film che ha segnato con successo gli esordi della carriera del regista, appartiene a tutt’altro genere. “Dług” (Il debito – 1999) è un thriller psicologico, ambientato nella Varsavia dinamica e in movimento di fine anni 90’.

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La terza parte della notte – Żuławski

Trzecia czesc nocy

Andrzej Żuławski (Leopoli 1940) è regista cresciuto alla scuola di Andrzej Wajda; iniziò con lui, facendogli da assistente, a muovere i primi passi sui set cinematrografici. L’esordio nel lungometraggio è datato al 1971 e porta il titolo apocalittico di Trzecia część nocy [La terza parte della notte]; ecco qui il frammento dall’Apocalisse giovannea da cui ha preso ispirazione il regista (8, 12): “Poi suonò il quarto angelo, e la terza parte del sole fu colpita e la terza parte della luna e la terza parte delle stelle affinché la loro terza parte si oscurasse e il giorno non risplendesse per la sua terza parte e lo stesso avvenisse della notte“.

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Miłość: cronaca di un amore spezzato.

Miłość

Tra le nuove leve del cinema polacco, si sta facendo strada Sławomir Fabicki, ex matematico dell’università di Varsavia, passato poi alla scuola di cinema di Łódź, prima come sceneggiatore e poi come regista. Pur non avendo ancora una lunga filmografia alle sue spalle, Fabicki si è già fatto notare a livello internazionale, ottenendo una nomination all’Oscar come miglior cortometraggio nel 2001 con “A man thing”. Il debutto con il grande pubblico (polacco ma non solo, visto che il film è stato presentato e premiato in diversi festival internazionali) è arrivato con “Miłość” (2012), grazie anche al cast ricco di volti noti del cinema polacco.

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Dzień świra: l’intellettualità polacca dopo il 1989.

Dzień świra PoloniCult

Marek Koterski (Cracovia 1942) appartiene a quella generazione di cineasti che si sono formati alla Państwowa Wyższa Szkoła Filmowa, Telewizyjna i Teatralna (Accademia di arte Cinematografica, Televisiva e Teatrale) di Łódź, la stessa da cui uscirono Kieślowski e Polański – per limitarmi a un paio i più conosciuti dal pubblico internazionale. Il nome del regista è legato soprattutto al personaggio di Adaś Miauczyński, protagonista di quasi tutta la sua produzione cinematografica nonché di quella teatrale.

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Pod mocnym aniołem. La vita in fondo al bicchiere

Pod mocnym aniołem è solo il quinto film in dieci anni di carriera per Wojciech Smarzowski, dato con il quale ci si confronta a fatica e con una certa dose di stupore vista la maturità tecnica oltre che di cifra artistica raggiunta da questo quasi-cinquantenne di Korczyna. Uscito nel 2014- è un altro passo avanti nella personale crociata del regista tra le brutture e le fatiche del vivere, questa volta incentrato sul tema dell’alcolismo.

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