Elżbieta Czyżewska: ascesa ed esilio

Czyzewska

Lasciare la Polonia al culmine della propria fama in quanto moglie di una persona non grata. È l’evento che cambia la vita di Elżbieta Czyżewska, una delle attrici polacche più note in patria negli anni Sessanta. Un’interprete capace di lavorare con registi del calibro di Jerzy Skolimowski, Andrzej Wajda, Stanisław Bareja e Wojciech Has e che ha provato a costruirsi poi una dignitosa carriera Oltreoceano, nonostante difficoltà e pregiudizi. Varsaviana e cresciuta come attrice di teatro e cantante di motivetti, Czyżewska è un’attrice dalla personalità ben precisa e riconoscibile sin dai suoi primi ruoli sul grande schermo. A prima vista attraente, fragile e formosa biondina, riesce in realtà a uscire da questi superficiali stereotipi grazie a interpretazioni di grande vitalità nelle quali impersona donne forti e di carattere. Il suo timbro di voce in bilico fra suadente e naif, sempre leggermente stridulo la caratterizza, un po’ come accade in Italia con Monica Vitti negli stessi anni. Un’attrice erudita e dalla cifra stilistica personale lontana quindi dall’idea di procace platinata svampita che a Hollywood va per la maggiore in quegli anni.

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