Poetessa delicata e profonda, Halina Poświatowska è entrata nella storia letteraria per il diario intimo e lirico della sua breve vita.
Di Elettra Sofia Mauri.Halina Poświatowska è stata una talentuosa poetessa polacca, scomparsa prematuramente nel 1967 a soli 32 anni di età. I ritmi della sua vita sono stati scanditi dall’allora incurabile malattia cardiaca, che le venne diagnosticata in tenera età. Ma non per questo Halina rinunciò a coltivare le proprie passioni e talento, nonostante i lunghi periodi di degenza in ospedale e di riposo forzato, confinata nel letto della sua camera.
Nata nel 1935 a Częstochowa, si trasferì poi con la famiglia a Cracovia, città da lei prediletta. La vita della Poświatowska, fu sì breve, ma estremamente intensa e ricca. Nel 1958 riuscì a intraprendere un lungo e faticoso viaggio verso gli Stati Uniti, dove fuoperata da un importante specialista, nella speranza di poter ricominciare una vita “normale”, senza il cuore perennemente affaticato per ogni minimo sforzo. L’operazione si concluse con successo, tuttavia non risolse la complicata situazione, ma permise almeno di prolungare la già compromessa vita della paziente.
Terminata la convalescenza, Halina decise di non tornare a casa, ma di lasciarsi inebriare dalla possibilità di iniziare una nuova vita in America. Con tenace sforzo, si mise a studiare l’inglese e riuscì a farsi ammettere in diversi college, ottenendo altrettante borse di studio.
Tuttavia, nel 1961 la nostalgia di casa e della sua amata Cracovia si fece troppo forte, così Halina attraversò per l’ultima volta l’oceano per tornare nella sua madrepatria. A Cracovia continuerà gli studi in storia e filosofia presso la prestigiosa Università Jagellonica. Nel corso degli anni precedenti, la nota casa editrice di Cracovia Wydawnictwo Literackie aveva già iniziato a pubblicare le sue raccolte di poesie.
Halina Poświatowska lasciò un segno profondo nella vita letteraria della città, ne è un esempio la poesia “Autotomia” di Wysława Szymborska, la quale era solita evitare accuratamente dediche nei suoi componimenti, ma che in questo caso fece un’eccezione per la collega.
Oltre che in poesia la giovane donna si racconta attraverso la forma epistolare, un romanzo autobiografico intitolato Opowieść dla przyjaciela (Racconto per un amico), una raccolta di lettere indirizzate a un suo caro amico, segnato dalla cecità, danno vita a un racconto intimistico e delicato. Pagina dopo pagina, il lettore si sente sempre più coinvolto, sente quasi di essere lui quell’amico a cui scrive la poetessa. Si ritrova a essere partecipe, addirittura complice, delle piccole e grandi battaglie quotidiane di Halina, dei suoi amori, delle sue riflessioni, di ogni singolo battito del suo cuore malato. Come nelle sue poesie prevalgono forti elementi sensoriali, in evidente contrasto con la fragile costituzione della loro autrice, così anche “Racconto per un amico” è una narrazione fatta di sensi, a tratti delicati e impercettibili, così come sensuali e potenti. Questo racconto di una vita, impressiona per la lucidità e umanità con cui la sua protagonista accetta la propria condizione: Halina sa di non avere molto tempo da vivere. Senza censurare le proprie angosce e paure o i momenti di sconforto e pessimismo, quello che traspare in ogni pagina di questo libro, è l’invincibile voglia di vivere di Halina Poświatowska, forte della propria debolezza.
In memoria della poetessa, tanto è il valore letterario e affettivo che ha in Polonia, ogni anno a Częstochowa viene organizzato un concorso di poesia giunto alla trentaseiesima edizione.
In Italia “Racconto per un amico” è uscito la prima volta nel 2001 per Neri Pozza Editore.
