Corpo estraneo, la critica di Zanussi al relativismo di oggi

Corpo estraneo

Dopo anni di silenzio dall’ultimo film, con Corpo estraneo torna a far parlare di sé uno dei grandi maestri del cinema polacco, questa volta con l’intento di smuovere le coscienze del pubblico europeo.

 

di Elettra Sofia Mauri

A circa due anni dall’uscita in Polonia, arriva anche sugli schermi italiani Corpo estraneo (Obce ciało, 2014), ultimo lavoro di Krzysztof Zanussi, da sempre osservatore attento e curioso del mondo che lo circonda.

Corpo estraneoAngelo, giovane italiano, vive una storia d’amore con la polacca Kasia. Le cose sembrano andare in modo idilliaco tra i due, se non fosse per il tormento interiore di Kasia. La donna è infatti combattuta tra due scelte di vita totalmente diverse: seguire la propria vocazione ed entrare in convento o continuare il rapporto con Angelo. Kasia, provocando la totale disapprovazione del padre non credente, sceglie infine di prendere la strada del noviziato. Per suo padre si tratta di una scelta assolutamente inconcepibile: come può una donna giovane e in gamba, e con un brillante futuro davanti a sé prendere questa strada?

Il giovane invece, fervente cattolico, reagisce con calma e comprensione alla decisione di Kasia. Con l’intento di restarle vicino e supportarla in questo nuovo percorso si trasferisce a Varsavia e trova lavoro in una grande multinazionale. In realtà Angelo continua a credere che Kasia cambierà idea, che le cose in un modo o nell’altro andranno secondo i suoi piani, aspettando tenacemente che la donna ritorni da lui.

All’interno del nuovo ambiente di lavoro, Angelo fa conoscenza con Krys, donna unicamente concentrata sulla carriera. Krys non ha alcuna morale, il suo unico credo è quello del potere, da raggiungere in qualsiasi modo e attraverso qualsiasi mezzo. La donna inizia così a provocare pesantemente il nuovo collega italiano, sottoponendolo a prove di sopportazione fisiche e psicologiche.

Nella Varsavia sempre più impersonale e occidentalizzata dei grandi grattacieli e delle multinazionali si scontrano mondi diversi, quello superficiale e unicamente  votato al raggiungimento del successo di Krys e quello riflessivo e basato su valori morali di Angelo. Nello scontro sembrano crollare tutti e due, capovolgendo la situazione. Krys vede sfuggirle di mano la promozione a cui aspirava e per cui aveva fatto di tutto; nessuna delle sue azioni, nemmeno le più deprecabili, le hanno garantito di ottenerla. Angelo si vede costretto a mettere in discussione la propria fede, dovendo riconoscere di non riuscire ad accettare che le cose non vadano secondo la sua volontà.

Corpo estraneo 2 PoloniCult

Anche in questo film Zanussi firma una regia (oltre che sceneggiatura) molto raffinata, mostrando di aver mantenuto inalterata la sua grande sensibilità estetica.

La fotografia è estremamente curata e a dare un ulteriore tocco d’autore sono le musiche del grande compositore Wojciech Kilar, storico collaboratore di Zanussi scomparso nel 2013.

 La scelta degli attori risulta sicuramente azzeccata: l’italiano Riccardo Leonelli nel ruolo di Angelo, un’eterea Agata Buzek (già vista come giovanissima debuttante in Kochaj i rób co chcesz)  in quello di Kasia, e infine un’inedita Agnieszka Grochowska (probabilmente nota al pubblico non polacco per aver interpretato la moglie di Lech Wałęsa in Wałęsa – luomo della speranza di Andrzej Wajda) nei panni di Krys.

 L’ispirazione per questo film viene dallo spettacolo teatrale (sempre scritto e diretto da Zanussi) Le voci interiori (Głosy wewnętrzne), in cui una ragazza, nonostante l’opposizione del padre ateo, sceglie di entrare in convento.

La Polonia degli ultimi dieci anni è stata testimone di una moltitudine di cambiamenti, spesso avvenuti in maniera rapida e invasiva. Il regista sostiene che la mancanza di salde radici abbia portato a questo relativismo imperante nella società odierna. Senza punti di riferimento è facile perdersi e lasciarsi convincere a credere in qualsiasi cosa. In un mondo dove vale sempre di più il concetto per cui non si ha diritto a giudicare niente, in quanto ognuno è libero di fare ciò che vuole, Zanussi si chiede quale sia il limite di questo relativismo. La libertà quindi non consiste nel fare quello che si vuole, ma si basa su qualcosa di più profondo.

 Corpo estraneo è un film che presenta alcuni punti deboli, non è sicuramente degno di essere paragonato ai capolavori del regista (come Illuminazione ad esempio). Il personaggio di Krys risulta essere piuttosto stereotipato (motivo per cui il film è stato spesso aspramente criticato all’uscita in Polonia), la struttura narrativa delle sotto-trame in certe parti non è sviluppata a sufficienza, con l’esito di risultare improbabile (ne sono un esempio il rapporto tra Krys e la madre o l’arresto di Angelo durante un viaggio di lavoro a Mosca).

Tuttavia questo è un film che non vuole lasciare tranquilli i credenti, tanto quando i non credenti. Provocare serve a Zanussi per creare uno spunto di riflessione, spingendo il suo pubblico a pensare su cosa sta basando la propria vita.

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